Di Redazione William Hill News
24 Maggio 2024
Il Milan ha comunicato ufficialmente l’addio a Stefano Pioli: “AC Milan e Stefano Pioli comunicano che nella prossima stagione non proseguiranno insieme, intendendo interrompere il rapporto professionale che li lega da ottobre 2019 – è scritto nella nota congiunta del club rossonero e del tecnico -. Il Milan ringrazia con affetto Stefano Pioli, e tutto il suo staff, per aver guidato la Prima Squadra in questi cinque anni, ottenendo uno Scudetto che resterà indimenticabile e per aver riportato il Milan stabilmente nelle più importanti competizioni europee. Stefano con la sua professionalità e la sua umanità ha saputo valorizzare la rosa e ha incarnato fin dal primo giorno i valori fondamentali del Club”.
Queste, invece, le parole del tecnico di Parma: “Stefano Pioli ringrazia il Milan per l’opportunità di far parte della Storia di questo glorioso Club ed esprime profonda gratitudine nei confronti di proprietà, dirigenti, squadra, staff e tutto il personale di Milanello e di Casa Milan per il supporto e la grande professionalità. Il tecnico rivolge un pensiero speciale ai tanti tifosi che hanno sostenuto il Milan in questi anni, dimostrando un attaccamento incondizionato”.
Sabato il tecnico di Parma, dopo quasi cinque anni e lo Scudetto vinto nel 2022, guiderà quindi la squadra per l’ultima volta e si prenderà il meritato ringraziamento dei suoi tifosi. Dopodiché inizierà molto probabilmente l’era di Paulo Fonseca, che nelle prossime ore dovrebbe firmare un contratto di due anni con opzione per il terzo. Al tecnico portoghese verrà garantito lo stesso stipendio di Stefano Pioli, vale a dire 4,5 milioni di euro a stagione. Insomma, una scelta in linea con il passato in tutto e per tutto, a partire dall’ingaggio, ma non solo. Si tratta sempre di un tecnico in grado di lavorare con i giovani, decisamente aziendalista, con scarse pretese sul mercato e risultati sufficienti. Intanto, però, i tifosi mugugnano e si vocifera che sabato sera la Curva Sud potrebbe far sentire il suo dissenso per la scelta della società.
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