La palla è sul dischetto. Nuno Mendes sistema il pallone con una calma che tradisce la posta in gioco. Un intero stadio, il Bluenergy Stadium di Udine, trattiene il fiato. Un suo gol e il Paris Saint-Germain vincerà la sua prima, agognata Supercoppa Europea. Il fischio dell’arbitro, la rincorsa, il tiro. Rete. Il Paris Saint-Germain è campione.

Si scatena la festa parigina, epilogo di una finale che entra di diritto nella leggenda, un “thriller” mozzafiato che ha visto i francesi risorgere da una sconfitta che pareva certa. Sotto per 2-0 all’85esimo minuto, contro un Tottenham Hotspur tatticamente perfetto e fisicamente dominante, la squadra di Luis Enrique sembrava spacciata. Ma nel calcio, e soprattutto nelle finali europee, la logica spesso lascia il campo all’imponderabile.

Prima una perla del subentrato Kang-In Lee, poi un graffio da predatore d’area di un altro panchinaro di lusso, Gonçalo Ramos, al quarto minuto di recupero, hanno compiuto il “miracolo” , trascinando la partita ai calci di rigore. Lì, l’eroe che non ti aspetti, il portiere Lucas Chevalier, ha completato la sua personalissima redenzione, regalando al PSG una notte indimenticabile e il primo trofeo della sua storia in questa competizione.

Vigilia di veleni e gambe pesanti: il PSG ferito contro gli Spurs affamati di gloria

La finale di Udine non era solo una partita, ma l’incrocio di due narrazioni opposte. Da un lato i campioni d’Europa del PSG, arrivati all’appuntamento scossi da un terremoto interno; dall’altro gli sfidanti del Tottenham, affamati e desiderosi di inaugurare un nuovo ciclo.

Per il Paris Saint-Germain, la vigilia è stata dominata dal caso dell’esclusione di Gianluigi Donnarumma. La decisione, presa in toto da Luis Enrique per “esigenze tattiche” , ha diviso l’ambiente, con il portiere che si è detto “deluso e amareggiato” e il suo agente che ha minacciato azioni legali parlando di “grandissima mancanza di rispetto”. Questo clima teso si inseriva in un contesto di preparazione fisica quasi inesistente. La Supercoppa era, di fatto, la prima partita ufficiale della stagione per i parigini, che non avevano disputato alcuna amichevole estiva , una condizione precaria ammessa anche dal capitano Marquinhos.

Per il Tottenham, invece, la partita rappresentava l’alba di una nuova era, la prima finale importante dopo l’addio della leggenda Son Heung-min e il primo, vero banco di prova per il nuovo allenatore Thomas Frank. Dopo aver vinto l’Europa League, la fame di trofei era palpabile, con il difensore Ben Davies che aveva descritto la vittoria precedente come uno stimolo “a continuare”. La clamorosa decisione su Donnarumma ha finito per essere il motore della trama della partita: lanciando nella mischia il giovane Lucas Chevalier , Luis Enrique ha involontariamente creato le condizioni per l’errore del portiere sul secondo gol, ma anche per la sua successiva, eroica redenzione ai rigori.

Possesso sterile contro pressing e ripartenze: la battaglia tattica decisa dalla panchina

Sulla carta, le due squadre si sono presentate con un modulo a specchio, il 4-3-3 , ma l’interpretazione sul campo è stata radicalmente diversa. Luis Enrique ha schierato il suo PSG con il consueto dogma del possesso palla, affidandosi al tridente Kvaratskhelia, Dembélé e Barcola. Tuttavia, la mancanza di brillantezza fisica ha reso la manovra parigina lenta e sterile, con Kvaratskhelia apparso particolarmente “spento” e fuori dal gioco.

Dall’altra parte, il 4-3-3 di Thomas Frank si è dimostrato un sistema camaleontico, capace di trasformarsi in un compatto 5-3-2 in fase di non possesso. Il piano degli Spurs era chiaro: lasciare l’iniziativa al PSG, chiudere ogni spazio e ripartire sfruttando la fisicità di Palhinha a centrocampo e la velocità di Kudus e Richarlison. La strategia del Tottenham era studiata per capitalizzare sulla principale debolezza nota del PSG: la precaria condizione atletica. Consapevoli che i parigini non avevano disputato amichevoli , gli Spurs hanno impostato una partita di aggressione e ripartenze veloci per attaccare una squadra non ancora rodata, dominando la partita per quasi tutta la sua durata.

Dominio Spurs per 85 minuti, poi la follia: come il PSG ha ribaltato una sconfitta certa

Fin dal fischio d’inizio, è il Tottenham a imporre il proprio ritmo, apparendo più brillante e organizzato. La condizione fisica precaria dei francesi è evidente, tanto che al 25′ l’arbitro concede un cooling break. Il dominio degli Spurs si concretizza al 39′: dopo una mischia in area, una rovesciata di Palhinha viene deviata da Chevalier sulla traversa, ma sulla respinta il più lesto è il difensore Micky van de Ven, che appoggia in rete a porta sguarnita.

La ripresa si apre con l’episodio che sembra chiudere la partita. Al 48′, su una punizione, Cristian Romero stacca di testa e il portiere Lucas Chevalier interviene goffamente, commettendo una “papera” colossale per il 2-0. Con il PSG demoralizzato, il trofeo sembrava aver preso la via di Londra, anche dopo un gol annullato a Barcola per fuorigioco. Di fronte alla sconfitta, Luis Enrique rimescola le carte inserendo forze fresche dalla panchina, tra cui Kang-In Lee e Gonçalo Ramos, mosse che si riveleranno decisive.

Quello che accade dall’85’ è pura follia calcistica. Prima Lee riapre la partita con un “mancino precisissimo” dal limite dell’area. Poi, al 90’+4′, quando il tempo sta per scadere, un cross teso di Dembélé viene deviato in rete in tuffo da Gonçalo Ramos, che sigla un incredibile 2-2 e manda la sfida ai rigori. La rimonta è figlia della qualità dei subentrati e del crollo psicologico del Tottenham, che dopo il primo gol si è schiacciato passivamente nella propria metà campo, invitando la pressione parigina.

Dalla papera alla gloria: la redenzione di Chevalier decide la lotteria dei rigori

Senza tempi supplementari, come da regolamento, la Supercoppa si decide dal dischetto. La serie si apre subito in salita per il PSG, con Vitinha che calcia a lato. Il Tottenham sembra avere la coppa in mano, ma sul quarto rigore il giovane Mathys Tel calcia incredibilmente fuori, sprecando il match point virtuale. Subito dopo, si presenta sul dischetto Micky van de Ven, ma il suo tiro viene parato da Lucas Chevalier, che completa così la sua incredibile redenzione dopo l’errore sul secondo gol. Si va a oltranza, dove Nuno Mendes con freddezza glaciale spiazza Vicario e regala al PSG la sua prima, storica Supercoppa Europea.

Una prima storica per i parigini, una lezione crudele per il Tottenham

Questa non è una coppa come le altre per il Paris Saint-Germain. È la prima Supercoppa Europea della sua storia, un traguardo che mancava nella bacheca del club. Aver trionfato in questo modo, nel mezzo della bufera mediatica per il caso Donnarumma e in condizioni fisiche precarie, è una dimostrazione di carattere e forza mentale che consolida il progetto di Luis Enrique.

Per gli Spurs, invece, la notte di Udine rappresenta un colpo psicologico devastante. Hanno dominato i campioni d’Europa per 85 minuti, mettendo in mostra un’organizzazione tattica e un’intensità che lasciano ben sperare per il futuro sotto la guida di Thomas Frank. Tuttavia, il crollo finale è un monito severo sulla necessità di mantenere la lucidità fino all’ultimo istante. L’eredità della Supercoppa 2025 non risiederà nell’analisi dei suoi primi 85 minuti, ma nel dramma puro della sua conclusione, un promemoria del perché il calcio è lo sport più amato al mondo: nulla è finito finché l’arbitro non fischia tre volte.

Il tabellino della partita

Risultato Finale: PSG b. Tottenham 2-2 (6-5 d.c.r.)

Marcatori: 39′ Van de Ven (T), 48′ Romero (T), 85′ Lee (P), 90’+4′ Ramos (P)

Formazioni: Paris Saint-Germain (4-3-3): Chevalier; Hakimi, Marquinhos, Pacho, Nuno Mendes; Zaire-Emery, Vitinha, Doué; Kvaratskhelia, Dembélé, Barcola. Allenatore: Luis Enrique

Tottenham Hotspur (4-3-3): Vicario; Porro, Romero, Danso, Van de Ven; Sarr, Bentancur, Palhinha; Spence, Richarlison, Kudus. Allenatore: Thomas Frank

Sostituzioni: PSG: 60′ Fabian Ruiz per Kvaratskhelia, 68′ Lee per Zaire-Emery, 68′ Mbaye per Barcola, 78′ Gonçalo Ramos per Doué

Tottenham: 72′ Solanke per Richarlison, 72′ Gray per Palhinha, 79′ Tel per Kudus, 90′ Bergvall per Sarr

Ammoniti: 53′ Barcola (P), 53′ Richarlison (T), 58′ Pacho (P), 62′ Danso (T), 90′ Dembélé (P)

Sequenza Rigori: PSG: Vitinha (fuori), Gonçalo Ramos (gol), Dembélé (gol), Lee (gol), Nuno Mendes (gol). Tottenham: Solanke (gol), Bentancur (gol), Van de Ven (parato), Tel (fuori), Pedro Porro (gol)

Arbitro: João Pedro Silva Pinheiro (POR)

Stadio: Bluenergy Stadium, Udine