Di Redazione William Hill News
7 Settembre 2025
Il cammino verso la Coppa del Mondo 2026 entra in una fase rovente. La sesta giornata delle qualificazioni europee si preannuncia come un crocevia fondamentale per le ambizioni di molte nazionali. Con i gironi che hanno superato il giro di boa, il margine d’errore si assottiglia e la pressione sale, trasformando ogni partita in un potenziale verdetto. Il programma del turno si sviluppa con una serie di scontri diretti che potrebbero ridisegnare le gerarchie continentali.
Questa concentrazione di partite tra le prime forze dei rispettivi gironi segna l’ingresso nella fase più selettiva del percorso. Le vittorie in questi duelli valgono doppio, non solo per i tre punti ma anche per l’impatto psicologico e il vantaggio negli scontri diretti. Per le squadre coinvolte, questo turno rappresenta un’occasione d’oro per ipotecare la qualificazione diretta o, al contrario, il rischio di scivolare nella pericolosa lotteria dei playoff. È la giornata dei verdetti, dove le gerarchie iniziano a consolidarsi e il sogno Mondiale si fa più concreto per alcuni, più lontano per altri.
Il programma della sesta giornata
Il programma della sesta giornata
Domenica 7 settembre
- Georgia – Bulgaria – Ore 15:00
- Macedonia del Nord – Liechtenstein – Ore 18:00
- Lussemburgo – Slovacchia – Ore 20:45
- Germania – Irlanda del Nord – Ore 20:45
- Turchia – Spagna – Ore 20:45
- Polonia – Finlandia – Ore 20:45
- Belgio – Kazakistan – Ore 20:45
Lunedì 8 settembre
- Kosovo – Svezia – Ore 20:45
- Svizzera – Slovenia – Ore 20:45
- Bielorussia – Scozia – Ore 20:45
- Grecia – Danimarca – Ore 20:45
- Israele – Italia – Ore 20:45
- Norvegia – Moldavia – Ore 20:45
- Gibilterra – Isole Faroe – Ore 20:45
- Croazia – Montenegro – Ore 20:45
Martedì 9 settembre
- Azerbaigian – Ucraina – Ore 18:00
- Armenia – Repubblica d’Irlanda – Ore 18:00
- Francia – Islanda – Ore 20:45
- Ungheria – Portogallo – Ore 20:45
- Bosnia ed Erzegovina – Austria – Ore 20:45
- Cipro – Romania – Ore 20:45
- Albania – Lettonia – Ore 20:45
- Serbia – Inghilterra – Ore 20:45
Focus gruppo I: la corsa a tre e la missione azzurra
Nel Gruppo I, la situazione per l’Italia è tanto chiara quanto complessa. La classifica, prima della sesta giornata, delinea una corsa a tre in cui gli Azzurri sono costretti a inseguire. La Norvegia di Haaland comanda a punteggio pieno con 12 punti in quattro partite, seguita da Israele a quota 9, anch’essa dopo quattro gare. L’Italia di Gennaro Gattuso occupa il terzo posto con 6 punti, ma con una partita in meno, un fattore che tiene vive le speranze di rimonta.
La recente vittoria per 5-0 contro l’Estonia è stata un passo strategico fondamentale. Gli Azzurri si erano presentati a quella sfida con una differenza reti negativa (-1), dato preoccupante essendo il primo criterio per dirimere le situazioni di parità. Il successo ha ribaltato l’inerzia, portando il differenziale a +4 e rilanciando la squadra. L’imperativo del nuovo CT è uno solo: “vincerle tutte” per conquistare il primo posto ed evitare l’incubo dei playoff, un trauma sportivo che ha segnato le ultime due mancate qualificazioni mondiali.
L’arrivo di Gattuso sulla panchina azzurra è un tentativo di iniettare “grinta” e resilienza psicologica in un gruppo segnato dalle recenti delusioni. La richiesta di “veemenza” da parte del tecnico è la base di un nuovo patto con la squadra e con i tifosi. La vittoria contro l’Estonia è stata la prima dimostrazione che questo nuovo corso può funzionare, un’iniezione di fiducia indispensabile. Ora, però, arriva il primo vero esame di maturità: la sfida contro Israele, diretta concorrente per la qualificazione.
La sfida di Debrecen: analisi approfondita di Israele-Italia
L’appuntamento è fissato per lunedì 8 settembre alle ore 20:45. A fare da cornice alla sfida non sarà però uno stadio israeliano, bensì il Nagyerdei Stadion di Debrecen, in Ungheria. Giocare in campo neutro è una variabile che altera le dinamiche del confronto. Da un lato, priva Israele della spinta del proprio pubblico; dall’altro, carica l’Italia di una responsabilità ancora maggiore. Senza l’alibi di un ambiente ostile, la prestazione dipenderà esclusivamente dalla qualità e dalla determinazione messe in campo. In palio non ci sono solo tre punti, ma la possibilità di raggiungere in classifica un avversario diretto (avendo anche una partita in meno) e lanciare un segnale forte alla capolista Norvegia.
I precedenti storici – un bilancio a tinte azzurre
La storia dei confronti diretti tra Italia e Israele parla quasi esclusivamente azzurro. Il bilancio ufficiale conta 5 vittorie per l’Italia e un solo pareggio in 6 incontri, un dominio netto che si riflette nel computo dei gol: 20 segnati e 5 subiti. I primi incroci risalgono al 1961, nelle qualificazioni mondiali, con due nette affermazioni italiane. L’unico risultato non favorevole agli Azzurri è lo 0-0 maturato durante i Mondiali del 1970 in Messico, un’eccezione in una storia di supremazia. Anche i precedenti più recenti, validi per le qualificazioni ai Mondiali 2018, hanno visto l’Italia imporsi sia in trasferta (3-1) che in casa (1-0). Questo passato, tuttavia, crea un’enorme pressione: qualsiasi risultato diverso dalla vittoria verrebbe percepito come un fallimento.
Le scelte dei CT – probabili formazioni e chiavi tattiche
Per la sfida di Debrecen, i due commissari tecnici sembrano orientati verso scelte precise. Il CT di Israele, Ran Ben Shimon, dovrebbe affidarsi a un 5-4-1 compatto, disegnato per chiudere gli spazi e ripartire. Davanti al portiere Daniel Peretz, la linea difensiva sarà guidata dal capitano Eli Dasa. Le chiavi del centrocampo saranno affidate alla qualità di Oscar Gloukh, mentre il pericolo numero uno in attacco sarà l’esterno Manor Solomon, ideale per colpire in contropiede.
Dall’altra parte, Gennaro Gattuso è intenzionato a dare continuità, confermando in blocco l’undici che ha travolto l’Estonia. Si va verso un 4-4-2 offensivo, con Gianluigi Donnarumma tra i pali e una linea difensiva composta da Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori e Dimarco. A centrocampo, la coppia Barella-Tonali garantirà dinamismo, supportata sulle fasce da Politano e Zaccagni. In attacco, fiducia al tandem formato da Moise Kean e Mateo Retegui. La partita si prefigura come un confronto tra il possesso palla italiano e la resilienza difensiva israeliana. Per gli Azzurri, la chiave sarà la rapidità e la verticalità per scardinare il blocco basso avversario.
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