Sei punti in due partite. Il bilancio matematico della prima settimana di Gennaro Gattuso sulla panchina della Nazionale è impeccabile. Ma i numeri, si sa, non raccontano mai tutta la storia. Le vittorie contro Estonia e Israele, infatti, non potrebbero essere più diverse: da un lato una prova di forza dominante e controllata, dall’altro una vittoria surreale, caotica e strappata con il cuore più che con la tattica. Un doppio impegno che consegna al nuovo CT un quadro chiaro, fatto di luci abbaglianti in attacco e ombre preoccupanti in difesa. L’Italia ha dimostrato di avere un potenziale offensivo notevole e un carattere indomito, ma anche una fragilità difensiva e un equilibrio tattico ancora tutto da costruire.

La prova di forza contro l’Estonia

Il debutto della nuova Italia di Gattuso a Bergamo contro l’Estonia aveva lasciato sensazioni estremamente positive. Un 5-0 rotondo, maturato interamente nella ripresa dopo un primo tempo di assedio costante ma sterile. Contro un avversario chiuso a riccio, l’Italia di Gattuso ha mostrato pazienza e un’idea di gioco chiara: un 4-2-4 a trazione anteriore con Kean e Retegui supportati da Politano e Zaccagni. La squadra ha prodotto una mole di gioco impressionante, con 34 tiri totali a fine gara. A sbloccare il risultato è stato Moise Kean, seguito dalla doppietta di un Mateo Retegui ispirato dal ritorno nel suo ex stadio. Le reti di Raspadori e Bastoni nel finale hanno fissato un punteggio che ha premiato la superiorità e la perseveranza degli Azzurri. Una serata che ha messo in mostra un attacco prolifico e la capacità di scardinare difese chiuse, lasciando presagire un cammino in discesa.

La vittoria pazzesca contro Israele

Pochi giorni dopo, lo scenario è cambiato radicalmente. La partita contro Israele è stata descritta come “surreale”, “pazzesca” e “senza logica”. Una vittoria per 5-4 che ha tenuto l’Italia in corsa per la qualificazione, ma che ha fatto suonare più di un campanello d’allarme. L’approccio alla gara è stato sbagliato, con la squadra apparsa squilibrata e in sofferenza, soprattutto sulla corsia sinistra. Israele ha meritato il vantaggio iniziale, arrivato su un’autorete di Locatelli dopo aver messo in seria difficoltà la retroguardia azzurra.

Nonostante le difficoltà, l’Italia ha mostrato un cuore immenso. La reazione è passata dai piedi di Moise Kean, autore di una splendida doppietta, e dalle reti di Politano e del subentrato Raspadori, che sembrava aver messo in cassaforte il risultato sul 4-2. Invece, la fragilità difensiva è riemersa in modo clamoroso: prima l’autogol di Bastoni per il 4-3, poi un altro errore collettivo che ha concesso a Dor Peretz la rete del 4-4 a pochi minuti dalla fine. Quando tutto sembrava perduto, è stato un tiro-cross di Sandro Tonali in pieno recupero a fissare il definitivo 5-4, regalando tre punti tanto pesanti quanto sofferti. Una partita che ha evidenziato una fase difensiva da “colabrodo” e gravi errori individuali, salvata solo dalla forza di volontà e dalla qualità dei singoli in attacco.

Le prospettive di qualificazione

La vittoria al cardiopalma contro Israele ha un peso specifico enorme per il cammino dell’Italia verso il Mondiale. La classifica attuale del Gruppo I vede la Norvegia in testa con 12 punti in 4 partite, seguita da Italia e Israele appaiate a 9 punti. Tuttavia, gli Azzurri hanno disputato una partita in meno rispetto a Israele (4 contro 5), un fattore che potrebbe rivelarsi decisivo nello scontro diretto per il secondo posto e nella rincorsa alla vetta.

Il regolamento per le qualificazioni europee è stringente: solo la prima classificata di ogni girone ottiene l’accesso diretto alla fase finale del Mondiale. La seconda classificata, invece, dovrà affrontare un insidioso percorso di spareggi, che prevede semifinali e finali in gara secca contro le altre seconde e le migliori squadre non qualificate della Nations League. L’obiettivo primario resta dunque quello di raggiungere la Norvegia. La vittoria contro Israele è stata fondamentale per non perdere terreno e per agganciare un diretto concorrente, mantenendo vive le speranze di conquistare il primo posto. Il cammino è ancora lungo e in salita, ma il destino è interamente nelle mani degli Azzurri.

Le pagelle dei protagonisti

Gennaro Gattuso, Voto 6.5: L’obiettivo dei sei punti è centrato e il suo coraggio nel proporre una squadra offensiva è stato premiato con 10 gol in due partite. Contro Israele, però, l’equilibrio tattico è saltato completamente. Ha il merito di aver trasmesso carattere alla squadra, ma il lavoro da fare sulla fase difensiva è enorme.

Mateo Retegui, Voto 7.5: Protagonista assoluto contro l’Estonia con una doppietta da centravanti vero. Anche contro Israele, pur senza segnare, il suo lavoro per la squadra è stato prezioso, come dimostrano le sponde e gli assist per i compagni. È il punto di riferimento offensivo di questa Nazionale.

Moise Kean, Voto 7.5: Ha sbloccato la gara con l’Estonia e ha tenuto a galla l’Italia contro Israele con una doppietta fondamentale. Si conferma un attaccante letale, capace di trovare il gol in momenti cruciali.

Sandro Tonali, Voto 7: Dominante in mezzo al campo contro l’Estonia per qualità e quantità. Contro Israele, pur soffrendo l’impostazione tattica, ha avuto il merito enorme di segnare il gol da tre punti con una giocata tanto voluta quanto decisiva.

La Difesa, Voto 5: Impeccabile contro la modesta Estonia, è crollata contro un avversario più organizzato come Israele. I due autogol sono solo la punta dell’iceberg di una prestazione caratterizzata da errori di posizione, amnesie e una generale sensazione di fragilità. Reparto da registrare con urgenza.