All’Al-Awwal Park di Riad il verdetto è netto: il Napoli conquista la terza Supercoppa Italiana della sua storia, piegando per 2-0 un Bologna fedele ai suoi principi ma punito dalla superiorità tecnica e fisica degli uomini di Conte. A decidere la contesa è la qualità superiore dei singoli, incarnata dalla doppietta di David Neres, e la strategia di Antonio Conte, che si prende la rivincita tattica su Vincenzo Italiano dopo la sconfitta subita in campionato lo scorso novembre. Se il Bologna ha tenuto il pallino del gioco per lunghi tratti, il Napoli ha tenuto il controllo del destino della gara, colpendo esattamente quando l’avversario ha mostrato il fianco.

La cronaca del primo tempo: tensione, Var e la perla di Neres

L’avvio di gara racconta subito il canovaccio tattico: Bologna alto e manovriero, Napoli compatto e pronto a verticalizzare. La prima scossa arriva già al 4′ minuto: un contatto in area azzurra tra Amir Rrahmani e Nicolò Cambiaghi fa gridare al rigore la panchina emiliana, ma l’arbitro Colombo, supportato dal VAR, lascia correre giudicando l’intensità del contatto non punibile.

Scampato il pericolo, il Napoli ha subito l’occasione per sbloccarla al 9′ minuto. Una transizione offensiva perfetta lancia David Neres a campo aperto verso la porta di Federico Ravaglia. L’esterno brasiliano, però, spreca tutto cercando un assist inatteso per Rasmus Hojlund invece di calciare a rete, permettendo alla difesa rossoblù un recupero disperato. È il segnale che il Napoli, quando accelera, fa male. La squadra di Conte cresce col passare dei minuti, trascinata dalla fisicità di Scott McTominay e dalle incursioni di Elmas, che sfiora il palo con un destro velenoso dal limite.

La svolta arriva al 39′ minuto, nel momento di maggiore equilibrio. Sugli sviluppi di una rimessa laterale, la palla arriva a Neres sul lato destro dell’area. L’ex Benfica punta l’uomo, rientra sul mancino e disegna una parabola a giro che si insacca all’incrocio dei pali lontano. È una giocata da fuoriclasse che gela il Bologna e manda le squadre al riposo sull’1-0.

La ripresa: l’illusione emiliana e la superiorità del Napoli

Nel secondo tempo Vincenzo Italiano prova a scuotere i suoi, ma la partita si decide in un giro di lancette fatale. Al 56′ minuto, il Bologna costruisce la sua palla gol più nitida: cross calibrato di Riccardo Orsolini, inserimento puntuale di Lewis Ferguson che però di testa colpisce troppo debolmente e consente una comoda parata a Milinkovic-Savic.

Nemmeno sessanta secondi dopo, al 57′, si consuma il dramma sportivo dei felsinei. Ostinati nella costruzione dal basso, Ravaglia e Lucumì pasticciano in area di rigore su un giro palla difensivo lento e prevedibile. David Neres, in pressione alta, legge le intenzioni in anticipo, intercetta la sfera e si trova a tu per tu con il portiere. La freddezza del brasiliano è glaciale: tocco sotto morbido (“scavetto”) e palla in rete per il 2-0. È il gol che uccide psicologicamente la partita.

Il finale: gestione azzurra

Nell’ultima mezz’ora Conte blinda il risultato inserendo Alessandro Buongiorno per rinforzare la difesa, mentre Italiano tenta il tutto per tutto gettando nella mischia Ciro Immobile, il grande colpo di mercato arrivato dal Besiktas protagonista del rigore decisivo nella sfida in semifinale con l’Inter. L’impatto dell’ex centravanti della Lazio, però, è nullo: la gabbia difensiva del Napoli non concede spazi e i ritmi della gara si abbassano drasticamente.

Gli azzurri sfiorano addirittura il tris con Matteo Politano, che spara alto da buona posizione, e con lo stesso Neres che manca la tripletta di un soffio. Al triplice fischio esplode la festa partenopea.

Le reazioni: pragmatismo contro filosofia

Nel post-partita, le dichiarazioni dei due tecnici fotografano le diverse anime della finale. Antonio Conte rivendica la solidità del suo progetto: “Solo chi vince viene ricordato, il resto sono chiacchiere. Abbiamo sofferto quando serviva e colpito con i nostri campioni”. Sull’altro fronte, Vincenzo Italiano difende la prestazione ma non nasconde l’amarezza per l’errore decisivo: “Il Napoli ha overperformato grazie a un Neres in stato di grazia. Noi abbiamo pagato a caro prezzo un’ingenuità, ma arrivare fin qui resta un percorso importante”.

Il Napoli torna dall’Arabia Saudita con il primo trofeo stagionale e una rinnovata consapevolezza nei propri mezzi; per il Bologna resta l’applauso per il coraggio, ma anche la dura lezione che, nelle finali, i dettagli e la qualità dei singoli pesano più del possesso palla.