L’Inter vince di cuore e carattere, in una rimonta che sa di “pazzia” e che scaccia i fantasmi del debutto. La Juventus offre una prestazione convincente e sfrutta lo strapotere tecnico, confermando lo stato di forma. Due successi stilisticamente opposti, ma ugualmente pesanti, che proiettano entrambe le squadre verso gli ottavi di finale e lanciano un messaggio chiaro: le italiane non sono in USA in vacanza.

Pazza Inter a Seattle: Lautaro e Carboni, un tango che vale oro

A Seattle, contro i giapponesi dell’Urawa Red Diamonds, per l’Inter di Cristian Chivu si era messa malissimo. Sotto dopo appena 11 minuti per il gol di Watanabe, bravo a sfruttare una disattenzione difensiva e a battere Sommer con un tiro deviato, i nerazzurri hanno vissuto un primo tempo da incubo. La squadra, imbrigliata in un possesso palla prolungato ma sterile, non riusciva a trovare varchi contro un avversario ordinato e chiuso a riccio nella propria metà campo. L’unico vero squillo è arrivato da una fiammata del solito Lautaro Martínez, che al 19′ ha stampato un colpo di testa sulla traversa, più per un’iniziativa personale che per una manovra corale.

Nella ripresa, Chivu ha provato a dare la scossa inserendo Mkhitaryan e Pio Esposito, aumentando la pressione e assediando la porta giapponese. Ma la lucidità sembrava mancare, come testimoniato da un’occasione colossale fallita dall’armeno. Quando la sconfitta sembrava materializzarsi, è salito in cattedra il capitano: al 78′, su un corner battuto da Barella, Lautaro si è inventato un tocco acrobatico spettacolare, un gol di rabbia e classe pura che ha riacceso le speranze. Ma il destino aveva in serbo un finale ancora più dolce. Al 92′, in pieno recupero, è arrivata la favola di Valentín Carboni. Il classe 2005, al rientro dopo un calvario di otto mesi per la rottura del crociato, ha firmato il 2-1 con il suo piede debole, ovvero il destro, che ha fatto esplodere di gioia la panchina nerazzurra. Una vittoria fondamentale, la prima per Chivu, che porta l’Inter a 4 punti nel Gruppo E. Ora basterà un pareggio nello scontro diretto con il River Plate per la qualificazione.

Marcatori: 11′ Watanabe (U), 78′ L. Martínez (I), 92′ V. Carboni (I).

Sinfonia Juve a Philadelphia: Yildiz show, 4-1 al Wydad e ottavi in tasca

Se l’Inter ha vinto soffrendo, la Juventus di Igor Tudor non ha sperimentato le stesse difficoltà. Contro i marocchini del Wydad Casablanca, i bianconeri hanno messo in scena un monologo, una dimostrazione di superiorità che ha frustrato gli sforzi degli avversari fin dai primi minuti.

Mattatore assoluto della serata è stato Kenan Yildiz. Il numero 10 turco ha messo il piede nei primi tre gol: al 6′ ha propiziato l’autogol di Boutouil con un tiro velenoso; dieci minuti dopo, al 16′, ha disegnato una perla con un destro magnifico all’incrocio dei pali che ha strappato applausi anche al pubblico neutrale. Nel primo tempo l’unico piccolo neo è stato il gol della bandiera di Lorch al 25′, nato da una disattenzione difensiva. La Juve non ha comunque mai perso il controllo, ha colpito un palo con Cambiaso e poi ha chiuso i conti al 69′ ancora con Yildiz, MVP del match per distacco. Nel finale, c’è stata gloria anche per Dušan Vlahović, che si è procurato e ha trasformato con freddezza il rigore del definitivo 4-1, un gol potenzialmente cruciale in ottica differenza reti. Con questo successo, la Juventus sale a 6 punti nel Gruppo G, conquistando la qualificazione agli ottavi con un turno d’anticipo. La sfida finale contro il Manchester City deciderà il primo posto nel girone.

Marcatori: 6′ aut. Boutouil (J), 16′ Yildiz (J), 25′ Lorch (W), 69′ Yildiz (J), 94′ rig. Vlahović (J).