Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 15 Luglio 2024
La Spagna si laurea campione d’Europa per la quarta volta nella sua storia. Nella cornice dell’Olympiastadion di Berlino le Furie Rosse hanno avuto la meglio per 2-1 sull’Inghilterra, che rimane ancora a secco nel torneo e perde la sua seconda finale consecutiva dopo il ko rimediato contro l’Italia nel 2021. Dopo un primo tempo conclusosi a reti bianche, con poche emozioni e con il dominio sterile del possesso da parte degli iberici, nella ripresa è Nico Williams ad aprire le danze al 47’, su assist del ragazzino terribile Yamal. Dopo aver sprecato diverse occasioni per raddoppiare (su tutte con Dani Olmo, Morata e Yamal), la Spagna è costretta a subire il pari di Palmer al 73’, da poco subentrato. All’86’, però, la doccia fredda per i britannici con la rete del definitivo 2-1 firmata da Oyarzabal (subentrato a Morata) su assist di Cucurella. Nel finale, doppia occasione clamorosa per l’Inghilterra, ma è ormai game over.
Raggiante, al triplice fischio finale, il ct della Spagna, Luis de la Fuente: “Spero che questo slancio serva a essere ogni giorno migliore. Si può sempre migliorare, questo è il nostro obiettivo, la virtù di questa squadra è che pensiamo sempre di essere un po’ migliori. Non si può essere più felici di così – ammette l’allenatore spagnolo – Vedere la gioia dei tifosi, i giocatori… Oggi è stato un giorno meraviglioso, una squadra campione d’Europa è stata incoronata con merito. Oggi sono ancora più orgoglioso, dobbiamo migliorarci e ce la faremo perché questi giocatori sono un esempio per tutti, sono molto bravi”.
Top e flop della finale di Euro 2024
Yamal 8: lo si conosceva già, ma questi Europei sono stati la naturale consacrazione per questo 17enne che ha messo la sua firma anche in finale fornendo a Nico Williams l’assist per l’1-0 e andando lui stesso vicinissimo alla marcatura. Ogni volta che accelera lascia tutti di stucco. Ai limiti dell’immarcabile.
Nico Williams 7,5: ha 22 anni, ma sembra giocare con l’esperienza di un veterano. È nella ripresa che riesce ad essere più ficcante in una finale in cui ha il merito di aprire le marcature con freddezza e qualità.
Fabian Ruiz 7: bollato spesso come un giocatore “normale”, conferma di avere qualità e grande intelligenza tattica. È imprescindibile sia in fase di non possesso, sia in rifinitura. Con l’uscita di Rodri si prende addirittura più responsabilità e lo fa con autorevolezza.
Bellingham 6,5: non ha in verità grandi occasioni per mettersi in mostra, ma quando si accende dimostra di poter essere pericolosissimo. Dimostra di sapersi anche sacrificare per la squadra e questo non è da tutti.
Kane 5: nel primo tempo rischia il cartellino rosso, non si rende praticamente mai pericoloso e viene giustamente sostituito dopo un quarto d’ora della ripresa.
Palmer 6,5: entrato al 25’ del secondo tempo, è un vero toccasana per l’Inghilterra, ma il gol del momentaneo pareggio è solo un fuoco fatuo per la nazionale di Sua Maestà.
Southgate 5,5: prepara una gara attendista, ma probabilmente non ha gli elementi per applicare questo tipo di strategia. Infatti, alle minime disattenzioni, i suoi vengono puntualmente infilzati dagli spagnoli.
Spagna-Inghilterra 2-1: il tabellino
Spagna (4-2-3-1): Simon; Carvajal, Le Normand (83′ Nacho), Laporte, Cucurella; Rodri (46′ Zubimendi), Ruiz; Yamal (89′ Merino), Olmo, Williams; Morata (67′ Oyarzabal). A disposizione: Remiro, Raya, Navas, Vivian, Grimaldo, Fermín, Baena, Torres, Ayoze, Joselu. Ct. Luis De La Fuente.
Inghilterra (3-4-2-1): Pickford; Walker, Stones, Guehi; Saka, Mainoo (70′ Palmer), Rice, Shaw; Foden (89′ Toney), Bellingham; Kane (61′ Watkins). A disposizione: Trippier, Alexander-Arnold, Konsa, Gallagher, Ramsdale, Dunk, Gordon, Bowen, Eze, Gomez, Henderson, Wharton. Ct. Gareth Southgate.
Arbitro: François Letexier (Francia)
Marcatori: 47′ Nico Williams, 73′ Palmer, 86′ Oyarzabal
Ammoniti: Kane, Olmo, Stones e Watkins.
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