Conclusa nella notte la tornata di gara-4 nel primo turno Playoff di NBA, con il tabellone che sta andando a definirsi, sia ad est che ad ovest, tra conferme e clamorosi comeback. Situazione quasi delineata ad est con Miami, Boston e Toronto che completano le rispettive passeggiate verso le semifinali di conference, chiudendo la serie sul 4-0 contro Indiana, Philadelphia e Brooklyn. Tutto decisamente più incerto ad ovest: i Lakers e i Jazz ipotecano il passaggio di turno portandosi sul 3-1 contro Blazers e Nuggets; apertissimi gli altri due confronti, Rockets-Thunder e Clippers-Mavericks, che si trovano sul 2-2.

La situazione ad est: Miami attende Milwaukee

Il quadro delle semifinali di conference è ormai delineato: Boston affronterà Toronto, Miami attende Milwaukee, la cui pratica nei confronti di Orlando è sulla via di completamento. Fragorosa la vittoria con cui i Celtics hanno regolato Philadelphia, un 4-0 senza appello che spedisce Philly all’inferno: Tatum e Brown fanno il necessario, Walker imprime il cambio di passo, la difesa dei Sixers crolla. Prima drammatica conseguenza in casa Phila è il licenziamento di coach Brett Brown, l’uomo che ne aveva guidato la rifondazione negli ultimi 7 anni, l’uomo del “Trust the process”. La rifondazione non è riuscita: da domani ne ripartirà un’altra, ma le basi restano incognite, vista la povertà tecnica e i malumori dei big, vedi Joel Embiid.

In semifinale Boston troverà i Toronto Raptors, che escono dal confronto coi Nets – vinto con un nettissimo +28 alla sirena – con la tegola dell’infortunio (distorsione alla caviglia) occorso a Kyle Lowry: il play, 6 volte All Star, autore di una regular season da favola (medie di 19.4 punti, 7.5 assist, 5 rimbalzi e 1.4 palle rubate a partita) lascerà un vuoto notevole nelle rotazioni di Nick Nurse, fresco vincitore del premio di Coach of the Year.

Strappa il biglietto per le semifinali anche Miami, che contro Indiana chiude il cappotto vincendo per 99 a 87 una gara decisa dalla difesa: sugli scudi Goran Dragic, autore di 23 punti, e Bam Adebayo, stratosferico sotto al ferro con 19 rimbalzi presi (e 14 punti messi a referto). L’avversaria degli Heat sarà con ogni probabilità Milwaukee, che si porta sul 3-1 contro Orlando nonostante i 31 punti di Vucevic: Antetokounmpo si conferma di un altro pianeta per ritmo, presenza e capacità di imprimere il cambio di passo ai suoi nei momenti chiave del match. Alla fine mette a referto 31 punti, 15 rimbalzi, 8 assist, dando comunque l’impressione di giocare a mezzo servizio. Gara-4 in programma per domani alle 22 ora italiana.

La situazione ad Ovest: Doncic riprende i Clippers

Sulla sponda pacifica la situazione è decisamente più aperta che ad est. I Lakers sembrano avere cambiato il passo in maniera decisiva rispetto alle ultime sortite: nel giorno di Kobe Bryant, il 24-8, LeBron e compagni onorano la leggenda gialloviola infliggendo a Portland una sconfitta probabilmente senza ritorno, dal momento che i Blazers perdono Lillard per un infortunio al ginocchio, in vista di gara-5. “Quando ho alzato lo sguardo e ho visto il punteggio, 24-8, ho capito che Kobe era nell’arena con noi” ha detto LeBron al termine della gara, dominata, come si intuisce dal parziale nel primo tempo, dalla palla a due fino al 135-115 finale.

La possibile sfidante dei Lakers uscirà dalla sfida tra Houston e Oklahoma City, una serie nella quale i Thunder riescono a resuscitare vincendo e portandosi sul 2-2. Ai Rockets, ancora privi di Westbrook (che D’Antoni preferisce non rischiare nonostante abbia ripreso ad allenarsi col gruppo) non bastano i 32 punti di Harden: nell’ultimo quarto gli uomini di D’Antoni perdono lucidità dal tiro e subiscono il ritorno degli avversari, che con Schroder (30 punti) e Paul (26 punti) vincono la gara e pareggiano il conto della serie. Da segnalare il recupero di Gallinari sul possesso decisivo nell’ultima frazione, che da il via all’allungo dei Thunder.

Gara-4 tra i Jazz e Nuggets, la cui serie si trova ora sul 3-1, è una sfida tra due alieni: Mitchell e Murray mettono a referto 51 e 50 punti, in un uno-contro-uno in cui i compagni sono per lunghi tratti spettatori. Ha la meglio Utah, ma Denver dimostra di essere ancora viva dopo le ultime deludenti prestazioni. Michell, sempre più uomo franchigia, diventa il terzo giocatore della storia, dopo Michael Jordan e Allen Iverson, a segnare più di 50 punti per più di una volta nella stessa serie in un playoff NBA (il giocatore ne aveva messi a segno 57 anche in gara-1). Una statistica da predestinato. La vincente di Jazz-Nuggets affronterà la vincente di Clippers-Mavericks.

Chi ormai è uscito dal club dei predestinati per entrare in quello dei fuoriclasse affermati è Luka Doncic: non ha ancora vinto un titolo, ma quanto mostrato in gara-4 contro i Clippers è la naturale prosecuzione di una regular season condotta su ritmi da campione assoluto. Lo sloveno si rende protagonista di una prestazione irreale, immensa, in cui con l’ennesima tripla doppia in carriera (43 punti, 17 rimbalzi e 13 assist), e una tripla messa dentro sulla sirena del supplementare, abbatte un’avversaria progettata per vincere il titolo, portando la serie sul 2-2, un parziale che in pochi avrebbero pronosticato.

Playoff NBA, le prossime partite:

Gara-5
mercoledì 26 agosto
Bucks-Magic (3-1), ore 22
Nuggets-Jazz (3-1), ore 00.30
Rockets-Thunder (2-2), ore 00.30
Clippers-Mavericks (2-2), ore 3.00
giovedì 27 agosto
Lakers-Trail Blazers (3-1), ore 3.00