Di Redazione William Hill News
3 Settembre 2023
L’Italia non trema di fronte a Porto Rico in una partita in cui è quasi sempre stata in vantaggio e torna ai quarti di finale di un Mondiale dopo 25 anni. 73-57 il risultato finale di una sfida in cui Datome e Ricci nel quarto periodo danno la scossa per l’allungo decisivo. Ora la sfida tra Serbia e Repubblica Dominicana stabilirà la posizione nel girone. Possibile incrocio con gli Stati Uniti in caso di arrivo al secondo posto.
La cronaca del match
All’Araneta Coliseum di Manila l’Italia parte col quintetto Spissu, Tonut, Melli, Fontecchio, Polonara. Porto Rico scende invece in campo con Pineiro, Conditt, Thompson JR., Romero, Waters. I primi quattro punti li mette a segno Romero, poi gli azzurri prendono subito le misure all’avversario e danno la prima spallata al match. Spisso piazza una tripla, poi ci pensano Tonut, Fontecchio e Polonara a firmare un parziale di 15-0. Tremont Waters interrompe la striscia azzurra con 7 punti e 3 rimbalzi e tiene in gara Porto Rico portandosi a -5. Break a cui gli azzurri rispondono riportandosi a +10 chiudendo così il primo parziale 25-15.
Il secondo quarto inizia col quintetto “piccolo” in campo per l’Italia e con Portorico che prova ad aumentare il ritmo e ad accorciare le distanze. Dopo una tripla di Howard, Procida va a bersaglio al primo tiro. Complice qualche errore di troppo dell’Italia al tiro e nella gestione della palla, Water, Howard e Romero accorciano e si portano a -5. La banda di Pozzecco tiene botta a rimbalzo e limita i danni con Melli e Tonut. Dopo il time out, però, Porto Rico cambia passo: Ortiz piazza una tripla, poi Pineiro e Water chiudono il secondo quarto sul 39-36 a -3 dagli azzurri.
Nel terzo quarto l’Italia inizia con una schiacciata di Tonut, ma Conditt risponde allo stesso modo. Gli Azzurri sembrano in difficoltà, sprecano diversi possessi e continuano a sbagliare da tre forzando troppo. Per diversi minuti non segna più nessuno, poi Pineiro e Thompson portano Porto Rico sul +2. Ricci pareggia i conti da sotto e gli azzurri interrompono il digiuno in attacco. Questo canestro dà la scossa all’Italia di Pozzecco: Datome e Fontecchio allungano con due triple (49-43) poi Fortiz accorcia dalla lunetta e Fontecchio va ancora a bersaglio (51-44). Sulla sirena Howard pesca un jolly da lontanissimo e il terzo quarto si chiude 51-47 per l’Italia.
Nell’ultimo periodo Datome va subito a segno con un’altra tripla. In campo si lotta su ogni palla a rimbalzo e Ricci forza dalla distanza riportando l’Italia a +10: 57-47. Fontecchio fa volare gli azzurri a +13, ma Waters non molla: 59-50. Ricci non sbaglia ancora da tre e piazza un colpo pesantissimo, poi Severini segna uno dei due tiri liberi (63-50). Nel finale l’Italia gestisce bene il cronometro, accelera e si porta sul 73-57, che è anche il risultato finale: Top scorer del match Ricci con 15 punti e 3 rimbalzi e Tonut con 15 punti. A Porto Rico, eliminata, non sono bastati i 13 punti e 9 assist di Waters. Il tabellino dell’Italia: Ricci 15, Datome 11, Fontecchio 12 (+12 rimbalzi), Tonut 15, Spissu 8, Severini 3, Spagnolo, Procida 2, Melli 7 (+12 rimbalzi), Diouf n.e., Pajola (9 assist), Polonara.
Le parole di coach Pozzecco a fine gara
“Ci credeva solo il padre di Datome, probabilmente perché conosce bene suo figlio”. Gianmarco Pozzecco si gode la qualificazione dell’Italia ai quarti di finale di un Mondiale, prima volta dal 1998, quando lui vestiva ancora la canotta del giocatore e non la giacca e cravatta del coach. Nell’intervista rilasciata ai microfoni di Sky, il ct azzurro prosegue con queste parole: “Una delle pagine più belle della nostra pallacanestro, ai Mondiali non siamo mai stati competitivi se non quando c’erano le guerre puniche. La più grande gratificazione è competere e noi ci siamo riusciti. Sembra che vinciamo sempre in modi diversi, ma in realtà è lo stesso. I ragazzi sono intelligenti e sanno individuare il punto debole degli avversari. Oggi erano tesi, abbiamo tirato male, ma poi siamo stati bravi a riprenderci. Non ci credeva nessuno che potessimo arrivare tra le prime otto squadre del mondo, forse era comprensibile ma giustifico tutti quelli che non conoscono bene questi ragazzi. Bisogna alzare l’asticella e rischiare, in Italia c’è la cultura per cui devi continuare a dire che sei sfavorito e scarso, noi invece non lo abbiamo mai detto e non abbiamo paura”.
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