La tredicesima giornata del campionato di Serie A consegna agli archivi un verdetto inequivocabile: l’equilibrio regna sovrano. Non c’è spazio per fughe solitarie né per calcoli prematuri, perché il vertice della classifica si è trasformato in una tonnara entusiasmante dove quattro squadre (che potrebbero essere cinque in caso di successo del Bologna contro la Cremonese nel posticipo del lunedì) sono racchiuse nel fazzoletto di due punti. Il Napoli di Antonio Conte compie il blitz perfetto all’Olimpico e aggancia il Milan (vittorioso sabato sera contro la Lazio) in vetta a quota 28, mentre l’Inter risponde presente e, insieme alla Roma, resta in scia a 27 lunghezze. Alle spalle delle grandi, il Como di Cesc Fàbregas continua a stupire e legittima ambizioni europee impensabili a inizio stagione, mentre nelle retrovie si consuma il dramma sportivo di Fiorentina e Verona, inchiodate sul fondo e sempre più in crisi d’identità.

La classifica della Serie A

  1. Milan 28
  2. Napoli 28
  3. Inter 27
  4. Roma 27
  5. Bologna 24*
  6. Como 24
  7. Juventus 23
  8. Lazio 18
  9. Udinese 18
  10. Sassuolo 17
  11. Atalanta 16
  12. Cremonese 14*
  13. Torino 14
  14. Lecce 13
  15. Cagliari 11
  16. Genoa 11
  17. Parma 11
  18. Pisa 10
  19. Fiorentina 6
  20. Verona 6

* Una partita in meno

I risultati e i marcatori del 13° turno

Como – Sassuolo 2-0 Marcatori: 14′ Douvikas, 53′ Moreno

Genoa – Verona 2-1 Marcatori: 21′ Belghali (V), 40′ Colombo (G), 62′ Thorsby (G)

Parma – Udinese 0-2 Marcatori: 11′ Zaniolo, 65′ rig. Davis

Juventus – Cagliari 2-1 Marcatori: 26′ Esposito (C), 27′ Yildiz (J), 45’+1′ Yildiz (J)

Milan – Lazio 1-0 Marcatori: 51′ Leao

Lecce – Torino 2-1 Marcatori: 20′ Coulibaly (L), 22′ Banda (L), 57′ Adams (T)

Pisa – Inter 0-2 Marcatori: 69′ Lautaro Martinez, 83′ Lautaro Martinez

Atalanta – Fiorentina 2-0 Marcatori: 41′ Kossounou, 51′ Lookman

Roma – Napoli 0-1 Marcatori: 36′ Neres

Bologna – Cremonese (Posticipo lunedì 1 dicembre, ore 20:45)

Il pragmatismo di Conte gela l’Olimpico

Il big match di giornata è stato un manifesto del calcio secondo Antonio Conte. All’Olimpico, in un’atmosfera elettrica, il Napoli ha superato la Roma in una partita a scacchi dove la pazienza e l’organizzazione tattica hanno fatto la differenza. I giallorossi di Gasperini, orfani della fantasia di Dybala dal primo minuto, hanno sbattuto contro il muro eretto dalla difesa partenopea, faticando tremendamente a trovare varchi centrali. La svolta è arrivata al 36′ del primo tempo: una ripartenza chirurgica ha colto impreparata la retroguardia capitolina, innescando la velocità di David Neres. L’esterno brasiliano è stato glaciale a tu per tu con il portiere, firmando il gol che vale l’aggancio alla vetta. Per la Roma, scivolata ora al terzo posto insieme all’Inter, resta l’amarezza di una prestazione generosa ma sterile, incapace di scardinare l’organizzazione maniacale degli azzurri.

San Siro e la legge del “Corto Muso”

A San Siro, la capolista rossonera ha risposto colpo su colpo, pur dovendo sudare le proverbiali sette camicie contro una Lazio ben messa in campo da Maurizio Sarri. Se il Milan guarda tutti dall’alto, deve ringraziare le mani sante di Mike Maignan, autore di un intervento prodigioso in apertura di match su un colpo di testa di Gila. Nella ripresa, è salito in cattedra il talento puro: al 51′ Rafael Leao ha acceso la luce, finalizzando una splendida azione corale sviluppata sulla fascia destra da Saelemaekers, Fofana e Tomori. Il finale è stato un thriller sportivo, con un recupero fiume caratterizzato da tensioni, revisioni VAR e l’espulsione di Massimiliano Allegri, ma la squadra rossonera ha dimostrato ancora una volta quella solidità mentale necessaria per vincere anche le partite “sporche”.

L’Inter si aggrappa al Toro, Yildiz illumina la Signora

Non molla di un centimetro l’Inter, che ha espugnato l’insidiosa Arena Garibaldi di Pisa con una prova di maturità. La gara è rimasta bloccata per oltre un’ora, con i nerazzurri padroni del possesso ma poco incisivi negli ultimi metri. Ci ha pensato il capitano a togliere le castagne dal fuoco: Lautaro Martinez si è caricato la squadra sulle spalle, sbloccando il risultato al 69′ e chiudendo i conti all’83’ con una doppietta da vero leader.

A Torino, la Juventus di Spalletti ha dato segnali di grande vitalità ribaltando un Cagliari sfrontato. Sotto per la rete di Sebastiano Esposito, i bianconeri non si sono disuniti e si sono affidati alla classe cristallina di Kenan Yildiz. Il numero 10 turco ha preso per mano la Vecchia Signora, pareggiando i conti appena un minuto dopo lo svantaggio e siglando il gol vittoria nel recupero del primo tempo. Una doppietta che pesa come un macigno e regala a Spalletti tre punti fondamentali per non perdere il treno che porta all’Europa che conta.

La favola Como e l’incubo Viola

La copertina della giornata spetta però di diritto al Como. La squadra di Cesc Fàbregas non è più una sorpresa, ma una splendida realtà di questo campionato. Trascinati da un Nico Paz in stato di grazia e dai gol di Douvikas e Moreno, i lariani hanno liquidato il Sassuolo agganciando il Bologna al quinto posto. Giocano un calcio fluido, moderno e divertente che sta facendo sognare una città intera.

Situazione diametralmente opposta per la Fiorentina, la cui crisi sembra non avere fine e assume contorni sempre più drammatici. La sconfitta di Bergamo contro l’Atalanta, maturata con le reti di Kossounou e Lookman a cavallo dei due tempi, lascia i viola all’ultimo posto in classifica con la miseria di 6 punti e lo zero nella casella delle vittorie. Un ruolino di marcia preoccupante, condiviso con il Verona, battuto in rimonta nello scontro salvezza contro il Genoa: al Grifone è bastato il colpo di testa decisivo di Thorsby per allontanarsi dalla zona calda della classifica e inguaiare ulteriormente gli scaligeri.