Anche nel Gran Premio del Qatar 2025 (dopo il pasticcio di Las Vegas) la McLaren continua a rimettere in discussione un Mondiale che sembrava aver già in tasca, alimentando sempre di più le velleità di rimonta della Red Bull di Verstappen. Sul circuito di Lusail, in una notte ventosa e tesa, Max Verstappen ha colto una vittoria cruciale, la settima della stagione, sfruttando un clamoroso errore strategico del muretto di Woking. Oscar Piastri e Lando Norris, che scattavano dalla prima fila e avevano il passo per dominare, si sono dovuti accontentare rispettivamente del secondo e quarto posto, intervallati da un eroico Carlos Sainz su Williams.

Il verdetto della pista è pesante: il margine di Lando Norris in classifica piloti crolla a soli 12 punti su Verstappen e 16 su Piastri. Con una sola gara al termine, il gran finale di Abu Dhabi vedrà tre piloti matematicamente in corsa per il titolo in uno scenario da film. Quella che doveva essere una formalità per Norris si è trasformata in un incubo tattico, complicato ulteriormente dalle rigide limitazioni imposte da Pirelli sugli pneumatici.

Il suicidio strategico della McLaren al settimo giro

La chiave di volta del Gran Premio è arrivata quasi subito. Al settimo giro, un contatto alla curva 2 tra la Sauber di Nico Hulkenberg e l’Alpine di Pierre Gasly ha lasciato detriti in pista e costretto la Direzione Gara a chiamare la Safety Car. In quel momento, Oscar Piastri guidava la corsa davanti al compagno Norris, con Verstappen in agguato in terza posizione.

Considerando l’obbligo imposto dalla FIA di non superare i 25 giri per ogni set di gomme (a causa dei cordoli aggressivi di Lusail che minacciavano l’integrità delle carcasse), la sosta era praticamente obbligatoria per tutti. La Red Bull ha reagito con la freddezza dei campioni: ha richiamato immediatamente Verstappen ai box per montare gomme Hard nuove, sfruttando il tempo ridotto del pit stop in regime di neutralizzazione.

La McLaren, inspiegabilmente, ha lasciato in pista entrambe le vetture. Norris ha persino chiesto via radio se non fosse il caso di emulare la mossa di Verstappen, ma il muretto ha esitato, temendo forse di perdere la posizione in pista o confidando di poter aprire un gap sufficiente in seguito. È stato un errore di calcolo fatale. Alla ripartenza, con l’obbligo delle soste ancora pendente e il limite dei giri che impediva stint lunghi per fare la differenza, le McLaren si sono trovate condannate a inseguire. Quando finalmente si sono fermate (Piastri al giro 24, Norris al 25), sono rientrate nel traffico, regalando la leadership virtuale e poi reale a Verstappen.

Sainz porta la Williams sul podio, Antonelli sbaglia nel finale

Mentre Verstappen veleggiava verso una vittoria di gestione, alle sue spalle si accendeva la lotta per il podio. Oscar Piastri, grazie a un ritmo indiavolato, è riuscito a risalire fino alla seconda posizione, ma il distacco accumulato era ormai incolmabile. La vera sorpresa è stata la Williams di Carlos Sainz. Lo spagnolo ha sfruttato la velocità di punta della sua FW47 per difendere la terza posizione con i denti, resistendo per metà gara agli attacchi di un Lando Norris disperato.

Il pilota britannico della McLaren, precipitato nel traffico dopo la sosta tardiva, ha faticato enormemente a superare la Mercedes di Kimi Antonelli. Il rookie italiano ha tenuto dietro il leader del Mondiale per oltre venti giri, difendendosi con una maturità impressionante. Il sorpasso è avvenuto solo al penultimo passaggio (giro 56), quando Antonelli è andato lungo alla curva 10, permettendo a Norris di infilarsi. Helmut Marko ha insinuato nel post-gara che l’errore del giovane pilota Mercedes fosse “sospetto”, quasi un favore al connazionale britannico, ma le immagini hanno mostrato una vettura al limite dell’aderenza. Quel sorpasso ha regalato a Norris due punti vitali, limitando i danni di una domenica nera.

Piastri vince la Sprint ma il titolo si allontana

E dire che il weekend era iniziato sotto i migliori auspici per la McLaren. Nella Sprint Race del sabato, Oscar Piastri aveva convertito la pole position in una vittoria dominante, precedendo George Russell e Lando Norris. In quella mini-gara, la superiorità tecnica della MCL38 era apparsa evidente, con Verstappen solo quarto e in difficoltà con il bilanciamento. Proprio quel risultato aveva illuso il team di Woking di poter gestire la gara lunga con margine, sottovalutando però l’impatto delle variabili esterne come la Safety Car e il limite dei giri Pirelli.

Ordine di arrivo gran premio del Qatar 2025

  1. Max Verstappen (Red Bull Racing)
  2. Oscar Piastri (McLaren)
  3. Carlos Sainz (Williams)
  4. Lando Norris (McLaren)
  5. Kimi Antonelli (Mercedes)
  6. George Russell (Mercedes)
  7. Fernando Alonso (Aston Martin)
  8. Charles Leclerc (Ferrari)
  9. Liam Lawson (Racing Bulls)
  10. Yuki Tsunoda (Red Bull Racing)
  11. Alexander Albon (Williams)
  12. Lewis Hamilton (Ferrari)
  13. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber)
  14. Franco Colapinto (Alpine)
  15. Esteban Ocon (Haas F1 Team)
  16. Pierre Gasly (Alpine)
  17. Lance Stroll (Aston Martin) – Ritirato
  18. Isack Hadjar (Racing Bulls) – Ritirato
  19. Oliver Bearman (Haas F1 Team) – Ritirato
  20. Nico Hulkenberg (Kick Sauber) – Ritirato

Classifica piloti aggiornata

La situazione in vetta è incandescente. Norris mantiene la leadership, ma il suo “match point” è sfumato.

  1. Lando Norris (McLaren) – 408 punti
  2. Max Verstappen (Red Bull Racing) – 396 punti
  3. Oscar Piastri (McLaren) – 392 punti
  4. George Russell (Mercedes) – 309 punti
  5. Charles Leclerc (Ferrari) – 230 punti
  6. Lewis Hamilton (Ferrari) – 152 punti
  7. Kimi Antonelli (Mercedes) – 150 punti
  8. Alexander Albon (Williams) – 73 punti
  9. Carlos Sainz (Williams) – 64 punti
  10. Isack Hadjar (Racing Bulls) – 51 punti
  11. Nico Hulkenberg (Kick Sauber) – 49 punti
  12. Oliver Bearman (Haas F1 Team) – 41 punti
  13. Fernando Alonso (Aston Martin) – 40 punti
  14. Liam Lawson (Racing Bulls) – 36 punti
  15. Esteban Ocon (Haas F1 Team) – 32 punti
  16. Lance Stroll (Aston Martin) – 32 punti
  17. Yuki Tsunoda (Red Bull Racing) – 28 punti
  18. Pierre Gasly (Alpine) – 22 punti
  19. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber) – 19 punti
  20. Franco Colapinto (Alpine) – 0 punti

Classifica costruttori aggiornata

La McLaren ha matematicamente vinto il titolo costruttori già a Singapore, ma la lotta per le posizioni di rincalzo vede la Mercedes consolidare il secondo posto e la Williams confermarsi quinta forza.

  1. McLaren – 800 punti
  2. Mercedes – 459 punti
  3. Red Bull Racing – 441 punti
  4. Ferrari – 382 punti
  5. Williams – 137 punti
  6. Racing Bulls – 89 punti
  7. Aston Martin – 80 punti
  8. Haas F1 Team – 73 punti
  9. Kick Sauber – 68 punti
  10. Alpine – 22 punti

Verso Abu Dhabi, tutto in una notte

La Formula 1 si prepara a uno dei finali più drammatici della sua storia recente. Tra una settimana, sul circuito di Yas Marina, tre piloti avranno la possibilità matematica di diventare campioni del mondo, separati da soli 16 punti in un sistema che ne assegna 26 (25 per la vittoria + 1 per il giro veloce).

Lando Norris ha ancora il destino nelle proprie mani: se vince o arriva davanti ai rivali, è campione. Ma l’inerzia psicologica è tutta dalla parte di Max Verstappen. L’olandese, dato per spacciato solo due settimane fa, ha recuperato punti pesanti tra Las Vegas (grazie alle squalifiche) e Qatar (grazie alla strategia di gara), dimostrando una resilienza mentale che manca ancora al box McLaren. E non va dimenticato Oscar Piastri: l’australiano, libero da ordini di scuderia espliciti dopo il pasticcio di oggi, potrebbe giocare il ruolo del terzo incomodo, correndo per la gloria personale e rischiando di togliere punti decisivi al compagno di squadra. Il deserto ha rimescolato le carte e settimana prossima Abu Dhabi decreterà il vincitore.