Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 27 Novembre 2025
La tredicesima giornata del campionato di Serie A 2025/26, in programma tra venerdì 28 novembre e lunedì 1 dicembre, si preannuncia ricca di spunti. I riflettori sono puntati sul big match dell’Olimpico Roma-Napoli, sfida al vertice che mette in palio il primato in classifica. La Roma si presenta da capolista solitaria con 27 punti, inseguita da Milan e Napoli a quota 25. La lotta per le posizioni di vertice è serrata: appena tre punti separano le prime cinque squadre. In coda, invece, preoccupano le crisi di Fiorentina e Verona, entrambe ferme a 6 punti e ancora senza vittorie in campionato.
Il programma della 13ª giornata
Venerdì 28 novembre
Como – Sassuolo (20:45) – in onda anche su Sky
Sabato 29 novembre
Parma – Udinese (15:00)
Genoa – Verona (15:00)
Juventus – Cagliari (18:00)
Milan – Lazio (20:45) – in onda anche su Sky
Domenica 30 novembre
Lecce – Torino (12:30)
Pisa – Inter (15:00)
Atalanta – Fiorentina (18:00)
Roma – Napoli (20:45) – in onda anche su Sky
Lunedì 1 dicembre
Bologna – Cremonese (20:45)
La classifica aggiornata dopo 12 giornate
- Roma – 27 punti
- Milan – 25
- Napoli – 25
- Inter – 24
- Bologna – 24
- Como – 21
- Juventus – 20
- Lazio – 18
- Sassuolo – 17
- Udinese – 15
- Cremonese – 14
- Torino – 14
- Atalanta – 13
- Cagliari – 11
- Parma – 11
- Pisa – 10
- Lecce – 10
- Genoa – 8
- Fiorentina – 6
- Verona – 6
Roma-Napoli: la sfida di vertice
Roma-Napoli è senza dubbio il match clou del weekend, una sfida al vertice che oppone la prima e la seconda in classifica separate da soli due punti. Allo Stadio Olimpico si affrontano due squadre in grande forma e dal profilo tecnico elevato: da un lato la Roma di Gian Piero Gasperini, dall’altro il Napoli campione d’Italia guidato da Antonio Conte. I giallorossi arrivano all’appuntamento forti della miglior difesa del torneo (appena 6 reti incassate in 12 partite) e di un primato appena riconquistato grazie alla vittoria esterna 3-1 sulla Cremonese nel turno scorso. Proprio con quel successo, la Roma è salita a 27 punti tornando sola in vetta dopo oltre dieci anni di attesa. Gasperini ha sottolineato l’importanza del momento, dichiarando che “quando sei in queste posizioni è giusto sognare”: l’ambiente romano infatti crede sempre più concretamente nella possibilità di lottare per lo Scudetto.
Di fronte ci sarà il Napoli, campione in carica, che vuole difendere il titolo e ha tutte le intenzioni di riprendersi il primato. I partenopei si presentano con 25 punti in classifica e l’attacco più prolifico tra le prime della classe (19 gol realizzati finora, contro i 15 della Roma). Nell’ultimo turno la squadra di Conte ha battuto 3-1 l’Atalanta al Maradona, vittoria che le aveva consentito di issarsi provvisoriamente in cima alla graduatoria. Il trascinatore di quella gara è stato David Neres, autore di una doppietta, a conferma del potenziale offensivo degli azzurri. La classifica cortissima rende questa sfida ancora più decisiva: con un colpo esterno a Roma, il Napoli sorpasserebbe i giallorossi in vetta, mentre una vittoria romanista significherebbe allungo a +5 sui rivali diretti. Anche un pareggio potrebbe avere conseguenze rilevanti, permettendo al Milan (impegnato in contemporanea) di agganciare la Roma in caso di successo nel proprio match.
Dal punto di vista statistico, Roma e Napoli vantano una lunga storia di confronti diretti. In totale le due squadre si sono affrontate 150 volte in Serie A, con bilancio in equilibrio quasi perfetto: 52 vittorie romaniste, 52 pareggi e 46 successi partenopei. A Roma il fattore campo si è spesso fatto sentire: i giallorossi in casa hanno prevalso 33 volte su 75 incontri, mentre il Napoli è riuscito a espugnare l’Olimpico solo in 13 occasioni. L’ultima vittoria azzurra a Roma risale al 23 ottobre 2022 (0-1 firmato Osimhen), da allora i partenopei non hanno più ottenuto i tre punti nella Capitale. Di contro, l’ultimo precedente all’Olimpico (febbraio 2025) terminò in parità 1-1, segno di un equilibrio recente nelle sfide dirette. La partita di domenica sera promette dunque grande intensità e potrebbe essere decisa dai dettagli: la solidità difensiva romanista contro la qualità dell’attacco napoletano, in un “derby del Sole” che vale il primato.
Como – Sassuolo
Al Sinigaglia va in scena un incontro tra due delle rivelazioni di questo avvio di stagione. Il Como, neopromosso, sta sorprendendo tutti: occupa il sesto posto con 21 punti e ha perso soltanto una partita finora. I lariani vengono addirittura da un risultato roboante nell’ultima trasferta, il 5-1 inflitto in trasferta al Torino, che ha ulteriormente cementato la fiducia nella squadra di mister Fabregas. Con 17 gol segnati e appena 7 subiti, il Como vanta anche una delle migliori differenze reti fuori dall’élite delle prime cinque, segno di un equilibrio sorprendente tra attacco e difesa.
Il Sassuolo, dal canto suo, naviga a metà classifica con 17 punti (nono posto). La formazione neroverde è stata sin qui piuttosto incostante, alternando vittorie di prestigio a passi falsi inaspettati. Emblematico il loro novembre: dopo il colpo esterno di Bergamo (0-3 all’Atalanta nella 11ª giornata), gli uomini di Fabio Grosso hanno pareggiato 2-2 in casa contro il Pisa nell’ultimo turno. Il Sassuolo resta comunque squadra temibile in fase offensiva, grazie al talento di giocatori come Laurienté e Berardi, e cercherà punti importanti per avvicinare la zona Europa. Il Como però, sul proprio campo, è imbattuto e vuole continuare a sognare in grande.
Parma – Udinese
Al Tardini si sfidano due squadre in cerca di stabilità. Il Parma (15º in classifica con 11 punti) ha ritrovato la vittoria proprio nell’ultima giornata, espugnando Verona per 2-1. Si trattava di un successo atteso quasi due mesi: i gialloblù infatti non vincevano dal 29 settembre, quando superarono in casa il Torino. Questo ritorno ai tre punti ha permesso alla formazione di Cuesta di uscire dalla zona retrocessione e agganciare Cagliari e Sassuolo in graduatoria. L’entusiasmo è dunque in crescita, ma il Parma sa di dover dare continuità ai risultati per allontanarsi definitivamente dal fondo.
L’Udinese, decima con 15 punti, rimane finora fedele alla sua tradizione di squadra ostica e imprevedibile. I friulani hanno alternato buone prestazioni a scivoloni pesanti: emblematico l’ultimo turno, in cui sono incappati in una netta sconfitta casalinga 0-3 contro il Bologna. Prima di quel ko, l’Udinese aveva ottenuto risultati incoraggianti (come il 3-2 sul Lecce a fine ottobre e l’1-0 sull’Atalanta a inizio novembre), mostrando un potenziale non trascurabile. La sfida di Parma diventa quindi uno snodo importante per i bianconeri di Kosta Runjaić: fare punti in trasferta significherebbe mantenersi nella parte medio-alta della classifica e non perdere il treno per l’Europa. Ci si attende una gara equilibrata, dove il Parma punterà sul fattore campo e l’entusiasmo ritrovato, mentre l’Udinese cercherà riscatto dopo l’ultima sconfitta.
Genoa – Verona
A Marassi andrà in scena uno scontro salvezza delicatissimo tra Genoa e Verona, rispettivamente terzultima e ultima in classifica. In casa Genoa, l’arrivo in panchina di Daniele De Rossi (subentrato a Patrick Vieira) ha portato qualche segnale di miglioramento: sotto la nuova gestione il Grifone ha ottenuto due pareggi consecutivi, 2-2 nello scontro diretto con la Fiorentina e poi 3-3 sul campo del Cagliari. Certo, la vittoria manca ancora (i rossoblù non vincono dalla 2ª giornata di settembre) e la difesa continua a subire molto, ma la squadra ha mostrato carattere rimontando due volte il risultato a Cagliari. De Rossi punta ora al primo acuto da allenatore in Serie A per togliere il Genoa dagli 8 punti attuali e ridurre il distacco dalla zona salvezza.
Il Verona, fanalino di coda con 6 punti, è in piena crisi e vede questa trasferta come un’ultima chiamata per invertire la rotta. Gli scaligeri, affidati da inizio stagione a Paolo Zanetti, non hanno ancora trovato la vittoria in 12 partite e sono reduci da tre sconfitte consecutive. L’ultimo ko (1-2 in casa contro il Parma) ha lasciato strascichi pesanti, mantenendo la squadra all’ultimo posto. La società gialloblù ha confermato la fiducia in Zanetti per ora, ma l’assenza di risultati inizia a pesare: l’attacco è il meno prolifico della Serie A (solo 7 reti segnate) e la difesa soffre spesso cali di concentrazione. Storicamente il Bentegodi è stato terreno ostico per il Genoa, ma a Marassi sarà il Verona a dover sfatare un tabù: non vince a Genova sponda rossoblù dal 2014. In un match dove la paura di perdere potrebbe condizionare, saranno decisivi gli episodi e la tenuta mentale: chi riuscirà a gestire meglio la pressione potrà ottenere punti vitali per sperare ancora nella salvezza.
Juventus – Cagliari
All’Allianz Stadium la Juventus ospita il Cagliari in una gara dal sapore particolare: i bianconeri devono rilanciarsi dopo un avvio di stagione al di sotto delle attese, mentre i sardi cercano continuità per allontanarsi dalla zona calda. La Juve è attualmente settima con 20 punti, fuori dalle posizioni europee, e sta ancora cercando la sua identità sotto la nuova gestione di Luciano Spalletti (subentrato in autunno dopo l’esonero di Tudor). Con Spalletti in panchina la Vecchia Signora è ancora imbattuta, ma ha rallentato nelle ultime due giornate con altrettanti pareggi: prima lo 0-0 nel derby contro il Torino, poi l’1-1 in trasferta a Firenze. La squadra ha mostrato progressi sul piano del gioco, ma fatica a capitalizzare le occasioni e segna col contagocce (15 gol in 12 partite). Davanti al pubblico amico, la Juve cercherà i tre punti per rientrare in zona Champions e soprattutto ritrovare fiducia.
Il Cagliari si presenta a Torino da 14º in classifica con 11 punti, in coabitazione con Parma e appena sopra la zona retrocessione. La squadra di Pisacane sta lottando con determinazione in ogni partita, anche se paga qualche ingenuità di troppo nei finali. Nelle ultime due giornate i sardi hanno ottenuto due pareggi utili: uno 0-0 sul campo del Como e soprattutto un rocambolesco 3-3 interno contro il Genoa, in cui hanno accarezzato la vittoria prima di farsi riprendere nei minuti finali. Il Cagliari rimane però a digiuno di successi dal 7º turno e in trasferta non ha mai vinto finora. Pisacane punta sul carattere della sua squadra e sull’esperienza di alcuni uomini chiave per provare a strappare un risultato positivo in uno stadio dove storicamente i rossoblù hanno sempre sofferto. Sulla carta la Juventus è favorita, ma dovrà fare attenzione alla voglia di punti dei cagliaritani, intenzionati a vendere cara la pelle.
Milan – Lazio
A San Siro si affrontano Milan e Lazio, gara di cartello del sabato di Serie A tra due nobili del nostro calcio seppur distanziate in classifica. Il Milan di Massimiliano Allegri è secondo con 25 punti e vive un momento positivo: è imbattuto da 11 turni ed è reduce da una vittoria di prestigio nell’ultimo turno, il derby di Milano contro l’Inter vinto 1-0 grazie alla rete di Pulisic. I rossoneri, dopo la sconfitta alla prima giornata, hanno innestato una marcia importante e mostrano grande solidità difensiva (9 gol subiti fin qui) unita a cinismo in avanti. La striscia di risultati utili consecutivi ha proiettato il Milan nelle posizioni di vertice e l’entusiasmo è alto: battere la Lazio consentirebbe eventualmente di agganciare o superare la Roma qualora quest’ultima frenasse, alimentando le ambizioni tricolori del Diavolo.
La Lazio, ottava con 18 punti, sta vivendo una stagione finora altalenante. La squadra di Maurizio Sarri alterna prove convincenti a passi falsi inattesi, e fatica a dare continuità ai risultati. Nell’ultima giornata i biancocelesti hanno ritrovato il sorriso superando 2-0 il Lecce all’Olimpico, riscattando così la sconfitta di una settimana prima contro l’Inter. Sarri proverà a sfatare il tabù con le grandi sul campo di un Milan che storicamente soffre poco la Lazio a San Siro. Per i capitolini questo incontro vale anche in chiave classifica: fare punti significherebbe avvicinarsi alla zona Europa. Ci si attende una sfida tattica, dove il Milan cercherà di imporre il proprio ritmo e la Lazio punterà sulle ripartenze veloci e sulle giocate dei suoi uomini di qualità.
Lecce – Torino
Al Via del Mare di Lecce si gioca una sfida importante in ottica salvezza tra i padroni di casa giallorossi e il Torino. Il Lecce occupa attualmente il 17º posto con 10 punti, a pari merito col Pisa, e si trova dunque appena sopra la linea rossa. La squadra salentina, affidata quest’anno a Eusebio Di Francesco, ha rallentato dopo un buon avvio: nelle ultime due gare ha raccolto solo un punto (0-0 interno col Verona) prima di arrendersi 0-2 in casa della Lazio. In precedenza però il Lecce aveva compiuto un’impresa espugnando Firenze (1-0 alla Fiorentina), a dimostrazione che la squadra è capace di exploit contro avversari più quotati. Il problema principale resta la continuità e la difficoltà a far gol – appena 8 reti segnate finora – nonostante la buona mole di gioco espressa. Contro il Torino, in casa, i salentini puntano sulla spinta del proprio pubblico per cogliere una vittoria che manca da inizio mese e allontanare lo spettro della zona retrocessione.
Il Torino di Marco Baroni si trova a metà classifica (12º con 14 punti) ma attraversa un momento complicato. I granata vengono da due partite senza vittorie: prima il deludente 0-0 nel derby contro la Juventus, poi soprattutto il crollo interno 1-5 subito per mano del Como nell’ultima giornata. Quest’ultima disfatta, pesantissima nelle proporzioni, ha acceso il campanello d’allarme: la difesa del Toro, di solito punto di forza, è apparsa in difficoltà contro la vivacità degli attaccanti lariani. Baroni ha lavorato in settimana soprattutto sull’aspetto mentale, chiedendo ai suoi una reazione immediata. Nonostante tutto, il Torino rimane imbattuto in trasferta e conta di mantenere questa statistica positiva anche a Lecce. Per farlo, i granata si affideranno ad Adams e Ngonge in attacco, vista l’assenza per infortunio di Simeone, mentre il Lecce punterà sul tridente formato da Morente, Stulic e Sottil. Si preannuncia un confronto equilibrato e combattuto: entrambe le formazioni sanno che un risultato positivo potrebbe dare una svolta al proprio campionato.
Pisa – Inter
All’Arena Garibaldi il Pisa, 16° in classifica con 10 punti, ospita l’Inter, attualmente quarta forza del campionato con 24 punti. Sulla carta il divario è netto, ma i toscani sono determinati a giocarsi le proprie chance contro una grande del torneo. La matricola Pisa, guidata da Alberto Gilardino, è reduce da un piccolo periodo positivo: è imbattuta da tre giornate, nelle quali ha collezionato una vittoria e due pareggi. Dopo aver battuto la Cremonese (1-0) nel turno 11, i nerazzurri toscani hanno ottenuto lunedì scorso un pareggio per 2-2 in casa del Sassuolo. In generale, il Pisa ha pareggiato ben 7 delle 12 partite disputate – segno di solidità ma anche di difficoltà a chiudere i match – e venderà cara la pelle contro l’Inter. Occhi puntati sull’attaccante M’Bala Nzola, chiamato a trascinare l’attacco pisano.
L’Inter arriva a questa trasferta con l’obbligo di non perdere altri colpi dopo due sconfitte consecutive tra campionato e Champions. Gli uomini di Chivu sono quarti a quota 24 e hanno dilapidato parte del vantaggio accumulato in avvio di stagione. Nell’ultima settimana è arrivata la dolorosa sconfitta nel Derby d’Italia contro il Milan (0-1), che ha fatto seguito a una serie di risultati altalenanti: nelle ultime tre giornate l’Inter ha perso due volte (contro Napoli e Milan) vincendo solo contro la Lazio. Nonostante ciò, i numeri dei milanesi restano di prim’ordine: con 26 gol all’attivo, l’Inter vanta tuttora il miglior attacco del campionato, trascinato dalle reti di Lautaro Martínez. In difesa però si sono viste alcune crepe e Chivu pretende dai suoi massima concentrazione contro un avversario sulla carta inferiore. La trasferta di Pisa rappresenta un test di maturità: partite come queste vanno vinte per restare agganciati al treno Scudetto. L’Inter cercherà dunque di imporre subito il proprio gioco e sbloccare il risultato, mentre il Pisa punterà su organizzazione difensiva e ripartenze rapide per provare a fermare la corazzata nerazzurra.
Atalanta – Fiorentina
Alla New Balance Arena di Bergamo si affrontano Atalanta e Fiorentina, accomunate da aspettative tradite e da cambi recenti in panchina. L’Atalanta (13 punti) è tredicesima in graduatoria e viene da un periodo negativo che ha portato all’esonero di Ivan Juric dopo una lunga striscia senza vittorie. La dirigenza orobica ha affidato la squadra a Raffaele Palladino, chiamato a invertire la tendenza: il giovane tecnico, all’esordio sulla panchina atalantina, non ha avuto un compito facile dovendo subito affrontare il Napoli campione. Nel suo debutto la Dea è uscita sconfitta 1-3 al Maradona, pur mostrando sprazzi di buon gioco nel secondo tempo. Palladino ha preso in mano una squadra che non vince da 7 partite in campionato e che fatica in zona gol rispetto al passato (14 reti segnate contro le 26 dell’Inter capolista del reparto). A Bergamo c’è voglia di riscatto: l’obiettivo è ritrovare quella compattezza e brillantezza offensiva che erano marchio di fabbrica negli anni scorsi. Contro la Fiorentina, l’Atalanta si affiderà all’estro di De Ketelaere e alla velocità di Lookman per scardinare la difesa viola, cercando tre punti che darebbero ossigeno e morale.
Anche la Fiorentina sta vivendo un incubo sportivo: con soli 6 punti raccolti è ultima, appaiata al Verona, e non ha ancora mai vinto. La società gigliata ha operato un cambio alla guida tecnica alla vigilia dello scontro diretto con il Genoa, sollevando Stefano Pioli dall’incarico e affidando la panchina a Paolo Vanoli. I primi segnali con il nuovo tecnico sono stati moderatamente positivi: la Viola ha portato a casa un 2-2 contro il Genoa e poi un incoraggiante 1-1 interno contro la Juventus. Due pareggi che hanno mosso la classifica, ma non bastano per uscire dalla crisi. Vanoli ha registrato leggermente la fase difensiva e la squadra sembra aver reagito a livello caratteriale, però la vittoria continua a sfuggire. La Fiorentina resta il peggior attacco della Serie A insieme al Verona (solo 10 gol fatti) e paga anche un po’ di sfortuna sottoporta. A Bergamo servirà un’impresa, ma i viola vogliono crederci: l’innesto di un allenatore giovane e motivato come Vanoli potrebbe dare quella scossa necessaria. L’Atalanta, dal canto suo, è un avversario storicamente ostico per la Fiorentina, ma in questa stagione anomala tutto può succedere. Ci si attende una gara tesa: entrambe hanno un disperato bisogno di vincere, e un pareggio servirebbe poco a ciascuna – il che potrebbe tradursi in una partita aperta e anche ricca di gol.
Bologna – Cremonese
Il turno si chiude lunedì sera allo stadio Dall’Ara, dove un lanciatissimo Bologna ospita la Cremonese. I rossoblù felsinei sono la rivelazione assoluta di questa prima parte di campionato: con 24 punti occupano un sorprendente quinto posto, a pari merito con l’Inter, e sognano addirittura l’aggancio alla Champions League. La squadra di Italiano è in striscia positiva da diverse settimane e viene da tre vittorie consecutive: dopo aver superato il Parma, il Bologna ha battuto il Napoli al Dall’Ara e ha poi dilagato 3-0 sul campo dell’Udinese nell’ultimo turno. Si tratta di risultati di peso, ottenuti con gioco convincente e una difesa arcigna (appena 8 gol subiti, seconda migliore del torneo). L’entusiasmo in città è alle stelle: la mano di Vincenzo Italiano si vede in un gruppo compatto e organizzato, dove anche le seconde linee stanno dando il loro contributo. Contro la Cremonese, il Bologna vuole continuare la propria marcia e confermarsi nelle zone altissime, senza però sottovalutare l’avversario.
La Cremonese, dall’altra parte, sta vivendo un campionato a due facce. I grigiorossi sono undicesimi a 14 punti, un piazzamento di tutto rispetto per una neopromossa, ma arrivano all’appuntamento in flessione. Dopo un buon avvio, infatti, la squadra lombarda allenata da Davide Nicola ha incassato tre sconfitte consecutive nelle ultime giornate: prima il ko interno con la Juventus, poi la battuta d’arresto a Pisa e infine la sconfitta casalinga contro la Roma capolista. Nonostante questi passi falsi, la Cremonese ha mostrato sprazzi di buon calcio e ha tenuto testa anche alla Roma per lunghi tratti prima di cedere alla distanza. Nicola invita a non fare drammi: la squadra è ancora fuori dalla zona retrocessione e dispone di individualità interessanti. Tuttavia, è chiaro che serve invertire la rotta al più presto per non venire risucchiati in basso. La trasferta di Bologna si presenta proibitiva sulla carta, ma potrebbe anche rappresentare l’occasione ideale per un colpo a sorpresa che rilanci morale e classifica dei grigiorossi. Molto dipenderà dall’approccio: il Bologna, favorito, cercherà di fare la partita, la Cremonese dovrà rispondere con ordine difensivo e ripartenze efficaci. I precedenti in Serie A tra le due squadre sono pochi e lontani, ma il Dall’Ara sa regalare partite emozionanti: i tifosi rossoblù sognano un’altra notte magica, la Cremonese proverà a guastare la festa per riprendere il suo cammino.
Una redazione di esperti e appassionati di tutti gli sport più seguiti.