Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 17 Novembre 2025
La notte che doveva essere un test d’orgoglio si è trasformata in un’umiliazione. Il 16 novembre, a San Siro, l’Italia di Gennaro Gattuso crolla 1-4 contro una Norvegia spietata, che chiude il Gruppo I di qualificazione ai Mondiali 2026 a punteggio pieno. Per gli Azzurri, la qualificazione diretta era già un miraggio matematico: serviva un irreale 9-0 per scavalcare gli scandinavi.
Gennaro Gattuso aveva confermato il 3-5-2, affidandosi a un robusto “blocco Inter”. La Norvegia di Ståle Solbakken ha risposto con il 4-4-2, schierando la temibile coppia offensiva Sørloth-Haaland.
Per 45 minuti, il piano di Gattuso sembra funzionare. L’Italia parte bene e all’11’ passa in vantaggio. Federico Dimarco, dopo la sponda di Retegui, tenta la conclusione che diventa un perfetto assist per Francesco Pio Esposito che, spalle alla porta, è fulmineo nel girarsi e battere il portiere avversario facendo passare la palla sotto le sue gambe. L’Italia controlla, la Norvegia è in difficoltà e Haaland, ben marcato da Mancini, è assente. Gli Azzurri sfiorano anche il raddoppio.
La ripresa, però, è un’altra partita. L’Italia che rientra dagli spogliatoi è lenta e irriconoscibile. L’equilibrio si spezza al 63′, quando Antonio Nusa riceve palla, punta la difesa e batte Donnarumma per il pareggio. Questo gol segna il crollo psicologico degli Azzurri.
Il dominio norvegese diventa totale e si scatena “l’uracano Haaland”. Il centravanti, fino a quel momento quasi assente, decide di prendersi San Siro in due minuti. Minuto 78 (1-2): il neo-entrato Oscar Bobb serve Erling Haaland che, tenuto in gioco da una difesa “troppo a zona”, non perdona. Minuto 79 (1-3): L’Italia è in stato di shock. Un altro subentrato, Morten Thorsby, ruba palla e serve ancora Erling Haaland che sigla la doppietta personale.
L’umiliazione si completa in pieno recupero. Al 90+3′, Jørgen Strand Larsen, anche lui entrato dalla panchina, dribbla troppo facilmente Mancini in area di rigore e insacca la rete del definitivo 1-4.
Al triplice fischio, San Siro esplode in “sonori fischi” di disapprovazione. Gennaro Gattuso si presenta ai microfoni con il volto scuro: “Dobbiamo chiedere scusa ai tifosi. Ci sono state due partite. Nel secondo tempo è venuta fuori la fragilità. Quando cominci ad avere timore, viene fuori il braccino”.
Le pagelle: disastro totale, si salvano solo in due
L’analisi delle prestazioni individuali conferma il crollo collettivo. Si salvano in pochissimi, di fatto solo i due protagonisti dell’unica gioia della serata.
I Migliori (Gli unici a salvarsi)
Federico Dimarco (Voto 7): È il migliore degli Azzurri. Nel primo tempo è una furia, suo l’assist al bacio per il vantaggio di Esposito. È l’unico a provarci fino alla fine. Francesco Pio Esposito (Voto 6.5): Si salva grazie al gol. Si sblocca a San Siro con un movimento da centravanti vero. Cala, come tutti, nella ripresa.
I Peggiori (Il crollo difensivo)
La difesa, che aveva retto bene per un’ora, affonda in maniera vistosa.
Alessandro Bastoni (Voto 4.5): Identificato come “Il peggiore”. Crolla male, come a Oslo. Perde i riferimenti ed è in errore grave sul 3-1, tenendo in gioco Haaland. Giovanni Di Lorenzo (Voto 4.5): Un’altra prestazione da incubo. Nella ripresa, Nusa è un fantasma imprendibile per lui. Gianluca Mancini (Voto 5): Partita dai due volti. Per 78 minuti rende inoffensivo Haaland, poi crolla. Si perde Haaland sul 3-1 e si fa saltare troppo facilmente da Strand Larsen sul 1-4.
Davide Frattesi (Voto 5): Giudicato “male”. Non trova mai la posizione e si perde Nusa in occasione del pareggio scandinavo. Nicolò Barella (Voto 5.5): Anche lui naufraga nella ripresa dopo un primo tempo di quantità. Manuel Locatelli (Voto 5.5): Discreto primo tempo, poi si spegne e va in affanno. Gianluigi Donnarumma (Voto 5.5): Praticamente inoperoso nel primo tempo, non può nulla sui quattro gol subiti nella ripresa. Gennaro Gattuso (Voto 5): Il suo dominio illusorio dura un tempo. La squadra crolla psicologicamente e lui non trova contromisure dalla panchina.
La classifica finale del girone I: Norvegia dominante, Italia condannata
Il verdetto finale del Gruppo I delle qualificazioni ai Mondiali 2026 è impietoso. La Norvegia ha dominato, l’Italia si accontenta del secondo posto che vale gli spareggi.
- Norvegia – 24 punti (Qualificata direttamente ai Mondiali)
- Italia – 18 punti (Ammessa ai playoff)
- Israele – 12 punti
- Estonia – 4 punti
- Moldavia – 1 punto
Prospettive mondiali: l’incubo spareggi, i fantasmi di Svezia e Macedonia
La parola “spareggi” è l’incubo del calcio italiano. Dopo il k.o. con la Norvegia, l’Italia dovrà affrontare gli spareggi per la quarta volta nella sua storia. Verso Francia ’98 andò bene, ma fu una catastrofe con la Svezia (per Russia 2018) e con la Macedonia del Nord (per Qatar 2022).
L’attesa è ora per giovedì 20 novembre, quando a Zurigo si terrà il sorteggio dei playoff. Le partite si disputeranno a marzo 2026: la semifinale (in gara secca) è in programma per giovedì 26 marzo 2026, l’eventuale finale (anch’essa in gara secca) si giocherà martedì 31 marzo 2026.
A giocarsi gli ultimi quattro posti disponibili saranno 16 squadre totali: le 12 seconde classificate di ogni girone (come l’Italia) e le 4 migliori vincitrici dei gironi della UEFA Nations League 2024-25 non qualificate.
Al sorteggio di Zurigo, l’Italia sarà testa di serie (Fascia 1) e giocherà la semifinale in casa (come nel 2022 contro la Macedonia). Il regolamento prevede che la Fascia 1 affronti una squadra della Fascia 4. Le fasce sono così suddivise: le 12 seconde classificate riempiono le Fasce 1, 2 e 3 in base al ranking FIFA; la Fascia 4 è composta dalle 4 “ripescate” dalla Nations League.
L’avversaria dell’Italia in semifinale sarà quindi una tra: la Svezia (ritenuta la più pericolosa, con Gyokeres e Isak), la Romania, l’Irlanda del Nord (che evoca l’incubo dell’eliminazione del 1958) o una tra Galles e Macedonia del Nord (a seconda del piazzamento finale di quest’ultima).
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