Di Redazione William Hill News
15 Ottobre 2025
Missione – parzialmente – compiuta. Con la vittoria per 3-0 contro Israele, l’Italia ha messo in cassaforte la qualificazione ai playoff per i Mondiali del 2026, assicurandosi il secondo posto nel Gruppo I. Un traguardo che sa di dovere compiuto, ottenuto alle spalle di una Norvegia dominante. In questo contesto è emerso “l’effetto Gattuso”: il nuovo CT ha restituito alla squadra coraggio, autostima e convinzione. L’Italia non è ancora perfetta, ma ha ritrovato un’anima battagliera, un “cuore e carattere” che le hanno permesso di superare i momenti difficili. La qualificazione agli spareggi è una speranza guadagnata con pragmatismo, ma la strada verso il Mondiale resta lunga e complessa.
Vittoria con brivido in Estonia: attacco a segno, difesa da rivedere
La trasferta di Tallinn è stata una vittoria con brivido. Schierati con un 4-4-2 offensivo, gli Azzurri hanno mostrato un grande potenziale in avanti ma anche una preoccupante fragilità. La partita si era sbloccata subito con Moise Kean, costretto però a uscire poco dopo per infortunio. Mateo Retegui si era già preso la scena: prima si fa parare un rigore, poi si riscatta segnando il 2-0. Nella ripresa, il primo gol in Nazionale di Pio Esposito aveva portato il risultato sul 3-0. A macchiare la prestazione, una clamorosa “papera” di Gianluigi Donnarumma che regala all’Estonia il gol della bandiera. Un 3-1 che evidenzia una squadra capace di creare molto ma anche di concedere rischi evitabili.
Il ciclone Retegui si abbatte su Israele: una Nazionale più solida
A Udine contro Israele si è vista un’Italia più matura e pragmatica. Gattuso ha optato per un più equilibrato 3-5-2, mossa che ha conferito maggiore solidità. Protagonista assoluto Mateo Retegui che ha ulteriormente cancellato il ricordo del rigore fallito con una prestazione dominante: prima ha trasformato con freddezza dal dischetto, poi ha chiuso la partita con un capolavoro balistico. A blindare il risultato ci ha pensato Gianluigi Donnarumma, stavolta autore di parate decisive che hanno riscattato l’errore nel match precedente. Nel finale, il colpo di testa di Gianluca Mancini ha fissato il punteggio sul 3-0: il centrale della Roma si dimostra ancora una volta pericoloso nell’area avversaria.
Le pagelle: i voti dei protagonisti azzurri
Il trascinatore: Mateo Retegui (Voto complessivo: 8) Uomo simbolo. Dalla frustrazione del rigore sbagliato contro l’Estonia all’apoteosi della doppietta contro Israele. Un lottatore, padrone dell’area di rigore. Imprescindibile.
Il capitano a due facce: Gianluigi Donnarumma (Voto complessivo: 6.5) Settimana a due facce. Grave l’errore in Estonia, da voto 4. Decisivo contro Israele con parate da voto 7.5. Un campione che deve ritrovare la concentrazione continua.
Il motore del centrocampo: Tonali e Barella (Voto complessivo: 6.5) Anima e polmoni della squadra. Sandro Tonali porta intensità ma appare a volte “ingabbiato”. Nicolò Barella si distingue per intelligenza. Coppia dal potenziale non ancora del tutto espresso.
Le nuove certezze? Esposito, Mancini e Pio Esposito (Voto complessivo: 7) Il giovane attaccante dell’Inter si è dimostrato più di un’alternativa, apparendo “molto più utile di un Raspadori” appannato. Gianluca Mancini è stato un baluardo difensivo, coronando una prestazione solida con il suo primo gol in azzurro.
I rimandati: Raspadori e Di Lorenzo (Voto complessivo: 5) Giacomo Raspadori, con la maglia numero 10, è stato una delusione, poco incisivo. Anche Giovanni Di Lorenzo ha faticato, offrendo una prestazione opaca e imprecisa in entrambe le partite.
Obiettivo mondiale: fiducia ritrovata, ma la strada è in salita
Il verdetto è chiaro: l’Italia ha superato il primo esame della gestione Gattuso, ma la strada è lunga. L’Italia è testa di serie e quindi in semifinale pescherà un’avversaria dalla quarta fascia, ossia una delle ripescate dalla Nations League: Romania, Svezia, Macedonia del Nord, Irlanda del Nord. La semifinale verrà giocata sicuramente in casa, poi la sede dell’eventuale finale sarà decisa dal sorteggio come anche l’avversaria. Il CT ha iniettato fiducia e grinta, ma i playoff richiederanno un’Italia più cinica e concentrata. Il destino degli Azzurri sembra essere quello di “sudarci tutto”. La speranza risiede nell’identità forgiata da Gattuso: una squadra combattiva, pragmatica e tatticamente duttile, capace di vincere anche senza brillare. Questa è la via più realistica per tornare a un Mondiale.
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