Mentre la Mercedes risorge sotto le luci di Marina Bay e la McLaren si laurea Campione del Mondo Costruttori, a Mandalika un incidente al via mette fuori gioco il campione Marquez e il favorito Bezzecchi, aprendo la strada alla prima, storica vittoria del giovane rookie spagnolo.

Formula 1, GP di Singapore: la notte della redenzione e della conferma

Il Gran Premio di Singapore si è confermato uno degli appuntamenti più spietati e rivelatori del calendario. Sotto le luci artificiali del circuito di Marina Bay, un tracciato che mette a dura prova l’impianto frenante, si sono consumate storie di redenzione, conferme iridate e crisi profonde. La notte di Singapore ha visto la rinascita di una Mercedes che tutti davano per sfavorita, la celebrazione di una McLaren che ha sigillato il suo dominio e il naufragio di una Ferrari sempre più smarrita.

Russell, il dominatore impeccabile: la rivincita del re della notte

Il protagonista assoluto del weekend è stato George Russell. La sua performance è iniziata sabato con una pole position magistrale, quasi inaspettata, ottenuta fermando il cronometro su un tempo di 129″158, nuovo record della pista. Un risultato che ha sorpreso molti, poiché le previsioni indicavano una Mercedes in difficoltà a causa delle elevate temperature, un suo tallone d’Achille storico. La base di questo successo risiede in una soluzione tecnica mirata: una nuova ala anteriore, introdotta proprio a Singapore, che ha garantito alla W16 la trazione ideale per affrontare il tortuoso toboga di Marina Bay. Questo aggiornamento si è rivelato la chiave di volta, trasformando una potenziale debolezza in un punto di forza.

Domenica, Russell ha completato il suo capolavoro. Con una partenza perfetta, ha neutralizzato l’attacco di Max Verstappen, scattato al suo fianco con la più aggressiva gomma soft, per poi imporre un ritmo insostenibile per chiunque. Ha costruito un margine di sicurezza fin dai primi giri, gestendo la gara con una maturità da veterano e senza commettere la minima sbavatura. Per Russell, questa vittoria ha il sapore della redenzione. Arriva esattamente un anno dopo il suo drammatico errore sullo stesso circuito, quando un incidente all’ultimo giro gli costò un podio certo. Ha trasformato un ricordo amaro in un trionfo che, come lui stesso ha ammesso, “fa ammenda” per il passato. Un weekend perfetto che assume un valore ancora maggiore perché arriva nel pieno delle trattative per il suo rinnovo contrattuale, un messaggio potente inviato ai vertici della Mercedes.

McLaren, titolo mondiale tra feste e scintille

Mentre Russell celebrava la sua vittoria personale, il team McLaren festeggiava un trionfo collettivo: la conquista matematica del secondo titolo Mondiale Costruttori consecutivo, con ben sei gare d’anticipo sulla fine della stagione. Un risultato che sigilla un’annata di superiorità tecnica. Tuttavia, la festa del team di Woking è stata macchiata dalle scintille tra i suoi due piloti, Lando Norris e Oscar Piastri, protagonisti di un contatto acceso nelle prime curve. Partito dalla quinta casella, Norris ha avuto uno scatto aggressivo, superando il compagno di squadra alla curva 3 con una manovra al limite che ha provocato un contatto e danneggiato la sua ala anteriore.

La reazione di Piastri non si è fatta attendere, con un team radio carico di frustrazione in cui ha definito la manovra del compagno “non un gesto da team”, evidenziando una tensione interna che ora rischia di esplodere. Con il titolo costruttori in cassaforte, infatti, la McLaren entra nella fase più delicata della sua stagione: la conquista del campionato per team ha ufficialmente dato il via alla guerra civile per quello piloti. La rivalità tra Piastri e Norris diventa il fulcro del campionato, e questo scenario apre una porta inaspettata a Max Verstappen, che potrebbe trarre un vantaggio decisivo da futuri errori o contatti tra i due piloti della McLaren.

Ferrari, gara anonima nel caldo soffocante di Singapore

Per la Scuderia Ferrari, il weekend di Singapore si è trasformato in un incubo. La SF-25 si è dimostrata semplicemente la “quarta forza” in pista, incapace di lottare per le posizioni di vertice. Charles Leclerc, autore di una partenza brillante che lo aveva proiettato dalla settima alla quinta posizione, ha potuto solo condurre una gara in difesa, chiudendo al sesto posto, visibilmente rassegnato. Ancora più difficile la gara di Lewis Hamilton. Partito sesto, ha lottato con una vettura nervosa, ha subito il sorpasso dalla Mercedes del rookie Kimi Antonelli e ha concluso la sua corsa con un problema ai freni che lo ha portato a comunicare via radio “Ho perso i freni”. A peggiorare il bilancio è arrivata una penalità di 5 secondi per aver superato i limiti della pista, che lo ha retrocesso all’ottavo posto finale. Le parole di Leclerc al termine delle qualifiche avevano già anticipato il disastro: “È una macchina davvero difficile da guidare. Quando un team come la Mercedes, che dovrebbe faticare con il caldo, va in pole, non abbiamo scuse“. In un weekend così buio, una menzione d’onore va a Carlos Sainz: partito ultimo con la sua Williams a causa di una squalifica, lo spagnolo è stato autore di una rimonta tenace che lo ha portato a chiudere in decima posizione, conquistando un punto prezioso.

Le classifiche del Gran Premio di Singapore

Ordine d’arrivo – GP di Singapore 2025

  1. G. Russell (Mercedes)
  2. M. Verstappen (Red Bull)
  3. L. Norris (McLaren)
  4. O. Piastri (McLaren)
  5. K. Antonelli (Mercedes)
  6. C. Leclerc (Ferrari)
  7. F. Alonso (Aston Martin)
  8. L. Hamilton (Ferrari)
  9. O. Bearman (Haas)
  10. C. Sainz (Williams)

Classifica mondiale piloti F1 (aggiornata)

  1. O. Piastri – 336 punti
  2. L. Norris – 314 punti
  3. M. Verstappen – 273 punti
  4. G. Russell – 237 punti
  5. C. Leclerc – 173 punti
  6. L. Hamilton – 127 punti
  7. K. Antonelli – 88 punti
  8. A. Albon – 70 punti
  9. I. Hadjar – 39 punti
  10. N. Hulkenberg – 37 punti

Classifica mondiale costruttori F1 (aggiornata)

  1. McLaren – 650 punti
  2. Mercedes – 325 punti
  3. Ferrari – 300 punti
  4. Red Bull – 290 punti
  5. Williams – 102 punti
  6. Racing Bulls – 72 punti
  7. Aston Martin – 66 punti
  8. Kick Sauber – 55 punti
  9. Haas – 46 punti
  10. Alpine – 20 punti

MotoGP, GP d’Indonesia: il trionfo dell’imprevisto a Mandalika

Se Singapore è stata la gara delle conferme, il Gran Premio d’Indonesia a Mandalika è stato l’epitome dell’imprevedibilità. Un weekend iniziato sotto il segno di un dominatore annunciato si è concluso con un podio rivoluzionato, un campione del mondo infortunato e la nascita di una nuova stella, il tutto a causa di un singolo, drammatico evento accaduto pochi secondi dopo la partenza.

Dramma al via: contatto fatale tra Bezzecchi e Marquez

La gara di domenica è stata decisa, di fatto, al primo giro. Marco Bezzecchi, partito dalla pole position ma autore di uno scatto infelice, nel tentativo di recuperare furiosamente il terreno perduto ha commesso un grave errore di valutazione in frenata, tamponando violentemente la Ducati del neo-campione del mondo Marc Marquez. L’impatto è stato inevitabile e le conseguenze immediate: entrambi i piloti sono finiti a terra nella via di fuga, costretti a un ritiro che ha stravolto l’esito della corsa. Marquez è apparso subito dolorante, tenendosi il braccio destro, mentre Bezzecchi si è prontamente sincerato delle sue condizioni, scusandosi per l’accaduto.

Gli esami al centro medico del circuito hanno successivamente diagnosticato per Marquez una piccola frattura alla clavicola destra, che richiederà ulteriori controlli a Madrid per valutare l’eventuale interessamento dei legamenti. Bezzecchi, invece, se l’è cavata con una forte contusione ma senza fratture. Le dichiarazioni successive hanno confermato la grande sportività tra i due: Bezzecchi si è assunto la piena responsabilità dell’errore (“Ho fatto un errore e purtroppo ho coinvolto anche Marc. Sono molto dispiaciuto”, ha scritto sui social), mentre Marquez ha accettato le scuse, chiudendo l’episodio.

La favola di Fermín Aldeguer: nascita di una stella

L’incidente tra i due grandi favoriti ha spalancato le porte a un finale inatteso, creando un vuoto di potere che è stato immediatamente colmato dalla nuova generazione. A capitalizzare l’occasione è stato il rookie spagnolo Fermín Aldeguer. Dopo che Pedro Acosta aveva preso il comando nelle fasi iniziali, Aldeguer lo ha seguito come un’ombra, studiandolo per poi sferrare l’attacco decisivo al settimo giro. Una volta in testa, il pilota del team Gresini ha imposto un ritmo insostenibile per chiunque, costruendo giro dopo giro una fuga solitaria che lo ha portato a tagliare il traguardo per la sua prima, storica vittoria in MotoGP.

Un trionfo dal peso statistico enorme: a 20 anni e 183 giorni, Aldeguer è diventato il secondo più giovane vincitore di sempre nella classe regina, un record che lo pone alle spalle del solo Marc Marquez. L’uscita di scena del campione affermato (Marquez) e del principale contendente della giornata (Bezzecchi) ha rappresentato un simbolico passaggio di consegne, una potente anticipazione dei futuri equilibri di potere della MotoGP, dove giovani talenti come Aldeguer e Acosta (secondo al traguardo) sono già pronti a capitalizzare ogni minima crepa nell’ordine costituito.

Le classifiche del Gran Premio d’Indonesia

Ordine d’arrivo – GP d’Indonesia 2025

  1. F. Aldeguer (Gresini Ducati)
  2. P. Acosta (KTM)
  3. A. Marquez (Gresini Ducati)
  4. B. Binder (KTM)
  5. L. Marini (Honda)
  6. R. Fernandez (Trackhouse Aprilia)
  7. F. Quartararo (Yamaha)
  8. F. Morbidelli (VR46 Ducati)
  9. F. Di Giannantonio (VR46 Ducati)
  10. A. Rins (Yamaha)

Classifica mondiale piloti MotoGP (aggiornata)

  1. M. Marquez – 545 punti
  2. A. Marquez – 362 punti
  3. F. Bagnaia – 274 punti
  4. M. Bezzecchi – 254 punti
  5. P. Acosta – 215 punti
  6. F. Morbidelli – 207 punti
  7. F. Di Giannantonio – 191 punti
  8. F. Aldeguer – 181 punti
  9. F. Quartararo – 158 punti
  10. J. Zarco – 128 punti

Classifica mondiale costruttori MotoGP (aggiornata)

  1. Ducati – 621 punti
  2. Aprilia – 298 punti
  3. KTM – 260 punti
  4. Honda – 225 punti
  5. Yamaha – 180 punti