La quarta giornata del campionato di Serie A 2025/26 si è dipanata come un racconto avvincente, ricco di colpi di scena e conferme inaspettate. Mentre alcune squadre hanno lanciato un segnale di forza inequivocabile, altre hanno mostrato una fragilità inattesa, lasciando aperti numerosi interrogativi. Il sipario non si è ancora chiuso, con la sfida del lunedì sera tra Napoli e Pisa pronta a chiudere il capitolo e a ridefinire ulteriormente le posizioni di vertice.

I risultati e le cronache del sabato: il segnale di forza del Milan

La giornata è iniziata con l’anticipo del venerdì Lecce-Cagliari, terminato con una vittoria per 1-2 degli ospiti grazie a una doppietta di Belotti. Tuttavia, i riflettori si sono accesi soprattutto sulle tre gare del sabato, a partire dalla vittoria del Bologna sul Genoa e dal pareggio tra Verona e Juventus.

Milan, la legge del piattone americano: 0-3 sull’Udinese

La prestazione del Milan al Bluenergy Stadium è stata una dimostrazione di solidità e concretezza. Il risultato finale di 0-3 contro l’Udinese non lascia spazio a interpretazioni e consolida la posizione dei rossoneri nelle zone alte della classifica, momentaneamente a un solo punto dalla vetta (in attesa di Napoli-Pisa). Il protagonista assoluto della serata è stato Christian Pulisic, autore di una doppietta e di una prestazione che lo ha visto costantemente al centro dell’azione, spesso nel mirino del gioco ruvido della squadra avversaria. Le statistiche mostrano come Pulisic sia un giocatore temuto e i suoi avversari hanno provato a limitarlo con un approccio aggressivo, ma questa strategia si è rivelata controproducente. La sua capacità di resistere ai falli e di trovare lo spazio per colpire si è concretizzata al 39′ minuto con la rete che ha sbloccato il risultato, capitalizzando un’azione nata sulla fascia sinistra grazie alla spinta di Estupinan.

Nella ripresa, il Milan ha chiuso i conti in pochi minuti. Prima Fofana ha raddoppiato al 46′, sfruttando una sanguinosa palla persa dalla difesa friulana e pochi istanti dopo lo stesso Pulisic ha firmato il tris e la sua personale doppietta. La sua prestazione è stata una vera e propria consacrazione, dato che ha raggiunto il traguardo delle 100 partecipazioni al gol nei cinque maggiori campionati europei. La squadra, guidata in panchina da Landucci in assenza dello squalificato Allegri, ha dimostrato di avere un controllo totale del match, non solo attraverso il risultato, ma anche per la gestione della gara e per la compattezza difensiva mostrata nel secondo tempo.

Bologna, il cuore oltre l’ostacolo: 2-1 contro il Genoa

La sfida tra Bologna e Genoa è stata un inno alla resilienza. Partita in salita per i rossoblù, capaci però di ribaltare il risultato nei minuti finali in maniera drammatica. Dopo il pareggio siglato da Castro, la squadra di casa ha continuato a spingere con determinazione, colpendo una traversa con Orsolini prima di ottenere il meritato calcio di rigore in pieno recupero. Proprio Orsolini si è presentato sul dischetto, dimostrando nervi saldi e trasformando la rete che ha fissato il risultato sul 2-1. Una vittoria così sofferta, ottenuta negli istanti finali, non rappresenta soltanto un bottino di tre punti, ma è un chiaro segnale della forza mentale e del carattere di una squadra che non si arrende mai. Questo tipo di successo può infondere una fiducia cruciale per il prosieguo della stagione, trasformando un semplice risultato in un vero e proprio statement di ambizione.

Verona-Juventus, un pareggio che lascia l’amaro in bocca

Il confronto tra Verona e Juventus, terminato 1-1, si è rivelato una partita combattuta e ricca di tensione. Il pareggio ha lasciato un sapore agrodolce a entrambe le parti. Per la Juventus, che si è lamentata nel post partita per un paio di decisioni arbitrali avverse tra cui il rigore concesso per mani di Joao Mario, ma anche per l’Hellas Verona che nel secondo tempo ha avuto delle buone occasioni per portare a casa i tre punti. Il finale concitato, con i padroni di casa alla ricerca del successo, ha sottolineato quanto la posta in gioco fosse alta per entrambe le squadre.

La Domenica dei contrasti: dalle scintille del derby alla crisi granata

La domenica ha offerto un’ampia gamma di scenari, dai derby carichi di tensione a prestazioni dominanti che hanno riscritto le gerarchie.

Il Derby della Capitale: rabbia e trionfo giallorosso

Il Derby della Capitale tra Lazio e Roma si è confermato come uno degli eventi più emozionanti del campionato. La partita è stata un concentrato di agonismo, decisa da un singolo, ma cruciale, episodio. A firmare il gol che ha consegnato la vittoria ai giallorossi è stato Lorenzo Pellegrini, un uomo simbolo che ha saputo capitalizzare l’unica vera occasione da gol della sua squadra. Il risultato finale di 0-1, tuttavia, non racconta tutta la storia di una partita che ha visto una Roma barricarsi in difesa dopo il vantaggio, erigendo un “muro” che ha retto fino alla fine.

La Lazio, dal canto suo, ha cercato con rabbia il pareggio, ma ha dovuto fare i conti con un finale rovente e convulso. Prima ha sfiorato il gol con Castellanos, poi ha subito due espulsioni, trovandosi in nove uomini negli ultimi minuti. Il climax della partita è stato un clamoroso palo colpito da Cataldi, che ha fatto tremare i tifosi giallorossi e ha sigillato la vittoria della Roma. Questo successo non vale solo tre punti, ma una scossa psicologica di fondamentale importanza, specialmente dopo la sconfitta subita dai giallorossi contro il Torino. La Roma ha dimostrato una determinazione e una tenuta difensiva notevoli, mentre la Lazio dovrà riflettere sulla propria mancanza di disciplina nel finale concitato.

La crisi del Torino e il cinismo dell’Atalanta

Per il Torino, la quarta giornata si è trasformata in un vero e proprio incubo, con una sconfitta per 0-3 subita in casa per mano di un’Atalanta cinica e spietata. I nerazzurri hanno liquidato la pratica in un lasso di tempo incredibilmente breve, segnando tre gol in soli otto minuti nel primo tempo, grazie a una doppietta di Krstovic e a una rete di Sulemana.

La debacle del Torino è stata simboleggiata in maniera brutale dal ritorno in campo di Duvan Zapata, il quale ha avuto l’occasione di riaprire la partita su calcio di rigore, ma ha clamorosamente fallito dal dischetto. Questo errore non è stato solo un’occasione sprecata, ma il segno tangibile di una crisi che sembra già avere radici profonde. Sebbene la squadra granata abbia cercato di reagire, la mancanza di lucidità e la sconfitta pesante mettono in evidenza le difficoltà attuali e la necessità di un cambio di rotta. Al contrario, l’Atalanta ha mostrato una straordinaria efficacia, confermando la sua capacità di far male agli avversari con una pressione offensiva implacabile, mettendo al sicuro il risultato in tempi rapidissimi.

L’Inter, una sofferta ma vitale vittoria

Nonostante la vittoria finale per 2-1 contro il Sassuolo, la partita dell’Inter è stata tutt’altro che una passeggiata. I nerazzurri, dopo essere andati in vantaggio per 2-0 con le reti di Dimarco e Carlos Augusto, si sono ritrovati a soffrire un finale inaspettatamente teso dopo il gol di Cheddira che ha riaperto la partita. La vittoria, pur cruciale per il morale e per la classifica, ha messo in luce una vulnerabilità tattica e psicologica che ha preoccupato gli addetti ai lavori: la squadra ha mostrato una certa difficoltà nel gestire il vantaggio e chiudere definitivamente l’incontro, un aspetto che dovrà essere migliorato nel corso della stagione. La gara si è protratta fino al 96′ minuto, con un gol annullato a Frattesi che ha sottolineato l’andamento caotico e teso della gara.

Como, la grande sorpresa della domenica

Un altro risultato degno di nota della giornata è stata la sorprendente vittoria del Como per 2-1 contro la Fiorentina. I lariani hanno mostrato grande carattere e determinazione, ribaltando il risultato prima con Kempf e poi con la rete decisiva di Addai in pieno recupero, al 94′ minuto, che ha regalato ai suoi tre punti preziosi e inaspettati.

Serie A, 4ª giornata: risultati e classifica

Ecco i risultati delle partite della 4ª giornata, che si sono concluse prima del posticipo Napoli-Pisa:

  • Lecce-Cagliari: 1-2
  • Bologna-Genoa: 2-1
  • Verona-Juventus: 1-1
  • Udinese-Milan: 0-3
  • Lazio-Roma: 0-1
  • Torino-Atalanta: 0-3
  • Inter-Sassuolo: 2-1
  • Como-Fiorentina: 2-1
  • Cremonese-Parma 0-0

La classifica aggiornata vede le squadre in vetta in una lotta serrata:

  1. Juventus 10 punti
  2. Napoli 9 punti (una partita in meno)
  3. Milan 9 punti
  4. Roma 9 punti
  5. Atalanta 8 punti
  6. Cremonese 8 punti
  7. Cagliari 7 punti
  8. Como 7 punti
  9. Udinese 7 punti
  10. Inter 6 punti
  11. Bologna 6 punti
  12. Torino 4 punti
  13. Lazio 3 punti
  14. Sassuolo 3 punti
  15. Hellas Verona 3 punti
  16. Genoa 2 punti
  17. Fiorentina 2 punti
  18. Parma 2 punti
  19. Pisa 1 punto (una partita in meno)
  20. Lecce 1 punto

Napoli-Pisa: il posticipo del lunedì

Il posticipo del lunedì sera al Maradona vedrà un confronto tra due squadre animate da motivazioni e obiettivi profondamente diversi. Il Napoli, forte di un avvio convincente in campionato, affronta il Pisa con la chiara intenzione di ottenere il quarto successo consecutivo in Serie A e di consolidare la sua posizione in classifica.

La partita si presenta come una vera e propria sfida tra il potere del Napoli e le difficoltà del Pisa. I partenopei scendono in campo con la “rabbia in corpo” a seguito della delusione subita in Champions League contro il Manchester City. Questa sconfitta internazionale ha fornito una motivazione in più per dimostrare il proprio valore in patria, trasformando la gara contro il Pisa in un’occasione per riscattarsi e dare una prova di forza al campionato. Il Napoli può contare su una solidità casalinga impressionante: la squadra è imbattuta al Maradona dal febbraio scorso, una striscia di 15 partite consecutive senza sconfitte.

Dall’altra parte, il Pisa arriva a Napoli con una situazione di classifica ben più complicata, visto che i nerazzurri si trovano in fondo alla classifica con un solo punto in carniere. Le statistiche mostrano un divario netto tra le due squadre, rendendo la trasferta in Campania particolarmente ardua per i toscani.

Le Probabili Formazioni del match

Nonostante l’esito apparentemente scontato, le probabili formazioni rivelano alcuni interessanti ballottaggi e scelte tattiche da parte dei due allenatori.

Per il Napoli, il tecnico Conte sembra orientato a confermare il modulo 4-1-4-1 che ha caratterizzato le prime uscite. In porta si rivedrà probabilmente Meret. In difesa, al fianco di Di Lorenzo e Beukema, il principale dubbio riguarda il partner in mezzo, con un ballottaggio tra il recuperato Buongiorno e Juan Jesus. Sulla sinistra, Spinazzola sembra favorito, ma Olivera rappresenta una valida alternativa. La mediana sarà un punto di forza con i confermati Anguissa, De Bruyne e McTominay, mentre in regia Gilmour sembra in vantaggio su Lobotka per una maglia da titolare. L’attacco sarà guidato da Hojlund.

Napoli (4-1-4-1): Meret; Di Lorenzo, Beukema, Buongiorno, Spinazzola; Gilmour; Politano, Anguissa, De Bruyne, McTominay; Hojlund. All.: Conte.

Il Pisa di Gilardino si schiererà invece con un 3-5-2, con qualche cambio rispetto alle recenti partite. In porta ci sarà Semper, mentre la difesa a tre sarà composta da Canestrelli, Caracciolo e Bonfanti. A centrocampo, Marin dovrebbe partire titolare, affiancato da Aebischer e Tramoni, con Angori e Leris sulle fasce. Il tandem offensivo, che avrà il compito di sfidare la solida retroguardia partenopea, sarà composto da Moreo e Nzola. Stengs si è fermato sabato in allenamento per un problema all’adduttore: si teme lungo stop.

Pisa (3-5-2): Semper; Canestrelli, Caracciolo, Bonfanti; Angori, Tramoni, Marin, Aebischer, Leris; Moreo, Nzola. All.: Gilardino.