Di Redazione William Hill News
17 Luglio 2025
Dopo una pausa di quattro anni, il Mondiale MotoGP torna a scrivere la sua storia su uno dei tracciati più amati e iconici: l’Automotodrom Brno. La dodicesima tappa della stagione 2025, in programma dal 18 al 20 luglio, segna la fine di un’assenza iniziata nel 2020, dettata da difficoltà finanziarie e, soprattutto, da un asfalto non più all’altezza della classe regina. Le lamentele dei piloti, che lo avevano definito un “disastro” per le innumerevoli buche, avevano spinto la Dorna a porre una condizione per il ritorno: un rifacimento completo. Oggi, grazie a un nuovo contratto quinquennale e a un importante investimento privato, Brno si presenta con un manto stradale completamente rinnovato, pronto a ospitare un campionato finora dominato da un solo, incontrastato protagonista: Marc Márquez.
Un tappeto da record: il nuovo volto dell’Automotodrom Brno
Il cuore della rinascita di Brno è il suo nuovo asfalto. Negli anni passati, le condizioni del tracciato erano diventate un serio problema di sicurezza. Oggi, la situazione è ribaltata. I primi test sulla nuova superficie hanno restituito pareri entusiastici: il pilota di casa Filip Salač ha parlato di un grip incredibile, prevedendo che i record sul giro possano essere abbassati di “tre o quattro secondi”. Questo cambiamento azzera tutti i dati raccolti in passato: team e piloti affronteranno il weekend con un foglio bianco, e la capacità di interpretare rapidamente le nuove condizioni sarà la chiave per la vittoria.
Al di là del nuovo manto, il tracciato conserva la sua anima: 5.403 km, 14 curve (8 a destra e 6 a sinistra) e un rettilineo di 636 metri. Ma sono i suoi importanti cambi di pendenza e le curve veloci e fluide a renderlo un “circuito per veri piloti”, dove la tecnica di guida prevale sulla pura potenza. Nato nel 1930 come un temibile percorso stradale, nella sua configurazione moderna è diventato il secondo circuito con più presenze nella storia del Motomondiale, superato solo da Assen. Su questo asfalto sono state scritte pagine memorabili: la prima vittoria in assoluto di un giovanissimo Valentino Rossi nel 1996, l’ultima, commovente, di Wayne Rainey nel 1993, e i successi inattesi di Cal Crutchlow nel 2016 e di Franco Morbidelli nel 2020, alla sua prima affermazione in MotoGP.
La situazione del mondiale: la fuga di Márquez e il rientro del campione
Il Gran Premio della Repubblica Ceca si inserisce in un momento della stagione definito da due narrative potenti: il dominio assoluto di Marc Márquez e l’incognita del rientro del campione in carica, Jorge Martín.
La stagione 2025 di Márquez è, finora, un capolavoro. Dopo undici round, il pilota del Ducati Lenovo Team ha accumulato 344 punti, costruendo un vantaggio di 83 punti sul fratello Álex e un abisso di 147 sul due volte campione del mondo Francesco Bagnaia. Con 7 vittorie domenicali e 10 nelle Sprint Race, la sua superiorità è schiacciante. La vittoria al Sachsenring, la 69ª in classe regina, gli ha permesso di superare una leggenda come Giacomo Agostini e di posizionarsi al secondo posto nella classifica dei vincitori di tutti i tempi, dietro solo a Valentino Rossi. Márquez sembra aver fuso la sua aggressività leggendaria con una nuova maturità strategica, che lo rende un avversario ancora più temibile.
Se Márquez è la certezza, la più grande incognita del weekend è senza dubbio il ritorno di Jorge Martín. Il campione del mondo 2024, passato in Aprilia, ha vissuto un inizio d’anno da incubo, costellato da infortuni che lo hanno tenuto lontano dalle piste fin dal primo Gran Premio. Dopo un test privato positivo a Misano, Martín è pronto a tornare in gara. Arriva a Brno con zero punti in classifica e una pressione enorme: la sua prestazione sarà cruciale non solo per la sua stagione, ma anche per zittire i dubbi sulla sua condizione fisica e riaffermare il suo status di campione.
Le sfide nelle classi minori e gli altri protagonisti
Mentre gli occhi sono puntati sulla classe regina, le categorie minori promettono scintille. In Moto2, la lotta per il titolo è apertissima: lo spagnolo Manuel González guida la classifica con soli 9 punti di vantaggio sul connazionale Áron Canet. Con diversi vincitori nel corso della stagione e la sfida tecnica tra i telai Kalex e Boscoscuro, ogni gara è imprevedibile. In Moto3, la situazione è più definita: José Antonio Rueda ha imposto un ritmo insostenibile per la concorrenza, ma la lotta per la piazza d’onore è un duello serrato tra Ángel Piqueras e Álvaro Carpe, separati da un solo punto.
Programma del weekend e orari TV
L’intero weekend sarà trasmesso in diretta su Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW. Le sessioni di qualifiche e la Sprint Race del sabato saranno visibili anche in diretta su TV8, mentre le gare della domenica saranno trasmesse in differita sullo stesso canale in chiaro.
Venerdì 18 luglio (diretta Sky/NOW)
- 09:00 – Prove Libere 1 Moto3
- 09:50 – Prove Libere 1 Moto2
- 10:45 – Prove Libere 1 MotoGP
- 13:15 – Practice Moto3
- 14:05 – Practice Moto2
- 15:00 – Practice MotoGP (decisiva per Q2)
Sabato 19 luglio (diretta Sky/NOW e TV8)
- 08:40 – Prove Libere 2 Moto3
- 09:25 – Prove Libere 2 Moto2
- 10:10 – Prove Libere 2 MotoGP
- 10:50 – Qualifiche 1 MotoGP
- 11:15 – Qualifiche 2 MotoGP
- 12:50 – Qualifiche Moto3
- 13:45 – Qualifiche Moto2
- 15:00 – Sprint Race MotoGP (10 giri)
Domenica 20 luglio (diretta Sky/NOW, differita TV8)
- 09:40 – Warm-Up MotoGP
- 11:00 – Gara Moto3 (16 giri) – differita TV8 ore 14:05
- 12:15 – Gara Moto2 (18 giri) – differita TV8 ore 15:20
- 14:00 – Gara MotoGP (21 giri) – differita TV8 ore 17:05
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