Di Gabriele Borzillo
Aggiornato: 26 Luglio 2021
Sembra davvero ieri, eppure è passato ormai un mese dall’inizio di quella cosa che affascina e cattura l’attenzione di tutti i tifosi, anche di coloro abituati a storcere il naso non appena gliene parli: il mercato? Ma cos’è quella roba lì, tanto la maggior parte delle notizie sono balle e se le inventano per far vendere i giornali o avere più click. Però poi, tutte le sante mattine, la prima cosa è aprire il quotidiano di riferimento, o più semplicemente internet, per consumare avidamente gli occhi nella lettura di chi compra chi e per quanto e chi arriva in cambio e la plusvalenza e l’ingaggio e aggiungete voi altro, se volete.
A oggi, 26 luglio 2021, l’unica squadra della serie A ad aver messo fieno in cascina, ne aveva bisogno come e più dell’aria che respiriamo, è l’Inter. La cessione di uno dei tre esterni destri più forti del mondo, non ricordo i nomi degli altri due, ha portato nelle casse nerazzurre qualcosa come una settantina di milioni, mica popcorn e bruscolini, la cifra più alta a cui la Società milanese abbia mai ceduto un suo calciatore. Ora, bisogna capire se questi soldi entreranno tutti nelle casse, se dovrà essere versato qualcosa al Real da cui il ragazzo era stato prelevato, quanto eventualmente potrebbe restare in saccoccia al Club. Insomma, tutta una serie di addizioni e sottrazioni mica semplici a cui la dirigenza dei campioni d’Italia in carica dovrà dare qualche risposta. E sempre l’Inter resta la più chiacchierata perché il successo in campionato ha di fatto alzato le quotazioni dei suoi giocatori di punta e perché, particolare non trascurabile, si sono accorti dell’esistenza dei vari Bastoni, Barella, Lautaro, perché no Brozovic e chi volete aggiungere aggiungete, tanti grandi club europei alcuni dei quali pronti a mettere sul piatto della bilancia soldi veri. Marotta ha sempre detto, lo ha ripetuto anche Simone Inzaghi, che un sacrificio andava fatto e un sacrificio è stato fatto, vedremo nel prossimo mese cosa capiterà in viale della Liberazione.
La Juventus, da parte sua, ha il dilemma Ronaldo da dissipare: sì, d’accordo, il ragazzo è tornato a Torino, e fin qui tutto bene. Ma siamo certi che Madama abbia davvero interesse a mantenere per l’ennesima stagione un grandissimo calciatore ma con un ingaggio così importante da dover rinunciare ad acquisti magari possibili ma non sostenibili per il peso di quei benedetti, o meno, trenta milioni? E anche i bianconeri, al netto del rientro di Max Allegri, qualche gatta da pelare ce l’hanno, a cominciare dal rinnovo di Dybala. Così come il Milan, alle prese con sirene soprattutto anglosassoni lanciate nella caccia all’uomo di punta del centrocampo rossonero, Frank Kessié, corteggiato da destra e da sinistra e che, parole sue, promette amore eterno al rossonero.
Occhio alla Lazio, con l’innesto di Felipe Anderson e del fido scudiero Hysaj, Maurizio Sarri cerca l’assalto al bersaglio grosso potendo contare su una partenza a luci soffuse, proprio spente anche no. E, già che ci siamo, aggiungiamo alla lista la Roma di Mou: il recupero di Zaniolo è tanta roba e il tecnico portoghese può contare sull’appoggio societario per portare nella capitale gli uomini richiesti e considerati fondamentali per tornare ad occupare posizioni importanti della classifica.
E il Napoli? No, perché Spalletti difficilmente buca la stagione: se l’impianto dovesse restare quello attuale i partenopei mica puoi metterli da parte come se nulla fosse. Ma, dal mio personalissimo punto di vista, la vera avversaria di Inter e Juventus, attualmente, è l’Atalanta: a parte il portiere non ha cambiato nulla, i giocatori si conoscono perfettamente, conoscono a memoria come stare in campo, i movimenti chiesti da Gasperini, i carichi di lavoro e sono maturati. Questo significa saper dosare forze ed energie: e, senza gli alti e bassi che ne hanno caratterizzato le ultime due stagioni, la Dea potrebbe diventare pericolosissima.
In attesa del mercato che sarà e che, opinione comune, non è ancora iniziato per molte Società.
Nato a Milano, giornalista, scrittore, speaker radiofonico ed opinionista televisivo, laureato in Marketing e Comunicazione d’Impresa.