Di Massimo Zampini
Aggiornato: 20 Novembre 2020
Poche cose al mondo possono interessarmi meno di Romania-Norvegia. Mi annoia persino l’Italia, di cui mi limito a leggere il risultato e a guardare gli highlights; figuriamoci l’esito di altre partite, peraltro non di primissimo piano come quella sopra citata.
Eppure, in questi anni difficili per i non juventini e disperati per alcuni giornalisti a caccia di like e di veleni da alimentare, persino Romania-Norvegia può diventare la notizia più interessante di queste due settimane infinite, la cartina di tornasole di questo stato di perenne rancore e mediocrità.
Allora, cerchiamo di essere brevi: di Juventus-Napoli sappiamo ormai tutto. Due sentenze, al momento, attestano che i partenopei avrebbero cercato di ottenere dalle ASL locali un riscontro negativo relativamente alla partenza verso Torino. Come sappiamo, si è scatenata la propaganda dei soliti noti, alcuni perfino sulle reti pubbliche: povero Napoli, la sceneggiata della Juventus che si è presentata in campo (!), l’immancabile Palazzo, il Coni farà giustizia (e vedremo, ma ci avevano raccontato che la sentenza da loro invocata sarebbe arrivata di certo già in primo e in secondo grado). Il problema, però, è che oltre che rancorosi sono pure sfortunati, perché poi arriva appunto il caso Romania-Norvegia, con gli scandinavi impossibilitati a partire, per ordine governativo, a causa della positività di alcuni giocatori. Il caso ha ben poco a che vedere con Juve-Napoli, per una serie infinita di motivi: c’è un altro protocollo, ci sono di mezzo viaggi tra diversi paesi, c’è un chiaro ordine governativo e, soprattutto, la federazione norvegese ha fatto tutto il possibile per partire, ben conscia di come sarebbe andata a finire in caso di mancato sbarco in Romania. Ciò, detto, siccome nove anni sono davvero troppi, i soliti noti si sono scatenati, ponendo l’attenzione su questo caso e invitando tutti a osservare come si sarebbe mossa l’Uefa, scevra dai biechi condizionamenti di casa nostra. Insomma, due casi diversi, relativamente a cui vigono regole diverse, ma il desiderio di trovare un appiglio è troppo forte. Il rancore e la faziosità, però, spesso ti portano a cercare le strade sbagliate e così gli organi europei hanno deliberato il 3-0 a tavolino per i padroni di casa, in quanto – molto banalmente – gli avversari non si sono presentati.
Ora, ciò non vuol dire che necessariamente il Collegio di Garanzia del Coni deciderà in tal senso – come abbiamo più volte ribadito, si tratta di casi per certi versi analoghi eppure differenti -, ma in due settimane così inutili quantomeno abbiamo trovato la milionesima prova della faziosità dei soliti noti, in gran parte spariti dai social con riferimento al commento di questa decisione (oddio, forse meglio di chi invece non è sparito e ha provato a ribaltarne il senso, ma insomma, siamo lì, è uno scontro tra titani).
Lasciando perdere queste miserie, la notizia, invece, è che sta per tornare in campo la Juventus, dopo non so più quanti secoli. Contro il Cagliari, con l’obbligo di non poter sbagliare, capiremo chi è tornato in condizione dopo queste due settimane in giro per il mondo, se agli occhi di Pirlo un Dybala, pienamente recuperato e allenatosi a Torino, possa meritare il posto da titolare, scopriremo se davvero è possibile escludere dall’undici iniziale il Morata di questi tempi, e chi la spunta nel reparto più incerto in assoluto tra i quattro candidati, apparentemente tutti più o meno sullo stesso piano e in grado di giocarsi le loro carte.
Soprattutto, rivedremo de Ligt, il più forte difensore della serie A. Un altro su cui chi non ci ama ha dato il meglio, l’anno scorso, trattandolo come una sorta di mediocre capace di prenderla solo con le mani, mentre Matthijs si stava già imponendo in modo sensazionale, divenendo un baluardo di uno scudetto rivelatosi molto più complicato di quanto molti pensassero. E allora, anche se mancano Bonucci e Chiellini, anche se la difesa titolare non l’abbiamo ancora vista e chissà quando ci capiterà, anche se Alex Sandro forse non è ancora pronto – e sarà un altro rientro importantissimo -, sta per tornare in campo Matthijs de Ligt.
E questo già basta a farci vivere quest’attesa con un desiderio ancora più forte di vedere la Juve, che va ad aggiungersi all’astinenza provocata da queste due settimane irritanti, così noiose che a ravvivarle è bastato perfino un Romania-Norvegia che non si è nemmeno giocata.
Autore di 4 libri, praticamente identici, cambiando solo il titolo e i nomi dei protagonisti: finale sempre uguale. Blogger e opinionista tv. La frase che mi sono sentito dire di più in vita mia? "Ma come fai a essere di Roma e a tifare per la Juve?"