Di Francesca Brienza
Aggiornato: 1 Giugno 2020
Finalmente si può intonare a gran voce l’enfatico ritornello cantato a perdifiato da Pappalardo nel 1979 e trasformatosi in breve tempo in una sorta di inno nazional-popolare, i cui legami con il calcio affondano le radici nella sigla finale della trasmissione “Mai Dire Goal” della lontana stagione 1995-1996: “RICOMINCIAMO!”. Ebbene sì, perché questa volta non si tratta solo di congetture o labili speranze. Questa volta riprenderemo in mano il telecomando per davvero.
L’ufficialità è arrivata qualche giorno fa con il via libera giunto da Palazzo Chigi: la Serie A ripartirà il 20 giugno con i recuperi della 25a giornata di campionato. Ma occhio al calendario, perché prima si assisterà alle sfide di ritorno che completeranno il tabellone delle semifinali di Coppa Italia, il cui inizio è fissato per il 12 giugno, con la finalissima che si disputerà cinque giorni dopo. Sarà senza dubbio un’estate diversa, dunque, immersa nel verde dei campi da calcio, più che nel blu delle onde del mare.
Per qualcuno è l’avveramento di un sogno dopo l’infausto incubo dell’emergenza, che in un sol boccone sembrava essersi trangugiata ogni nostra libertà, persino quella di fantasticare davanti ad una partita di pallone. Eccolo, allora, il primo timido passo verso quella normalità, in passato mai adeguatamente apprezzata, e ora invece tanto agognata. Nell’aria si respirano fermento e trepidazione come da mesi, ormai, non si avvertiva più. La volontà di portare a termine il campionato è condivisa dai più, sebbene non manchi un po’ di comprensibile preoccupazione, a causa dell’imperscrutabilità del virus e della sua evoluzione. Nel mentre, in casa Roma si rifanno i conti e, nemmeno tanto a sorpresa, a tenerli è ancora James Pallotta, come lui stesso ha recentemente dichiarato a “Il Corriere dello Sport”.
L’americano è sempre intenzionato a vendere, o almeno così pare, però non più con la stessa fretta manifestata nel pre-pandemia. Dan Friedkin, il magnate che aveva messo gli occhi sulla Roma, dopo mesi di apparente silenzio è tornato a battere qualche colpo, la cui intensità, tuttavia, sembra adesso non soddisfare appieno il presidente. Vendere sì, svendere no: questo l’imperativo che aleggia attorno alla chiusura dell’affare, nonostante l’inevitabile ridimensionamento delle cifre indotto dalla pandemia. Il punto nodale è che Pallotta è fermamente persuaso di poter proseguire nel solco tracciato in questi nove anni di presidenza, dove, tra continui stravolgimenti e frenetiche ricostruzioni, numerose sono state le critiche mosse all’indirizzo del suo operato.
Che la Roma versi in una situazione di stringente difficoltà finanziaria, con un quadro debitorio piuttosto allarmante, è pacifico e chiaro a tutti. Ormai ne parlano a cuore aperto persino i giocatori (si leggano, al riguardo, le recenti dichiarazioni di Pastore). Lo scenario paventato dai tifosi, però, si presenta ben diverso da quello (spesso) eretto dal presidente, secondo cui, alla fine, un modo per aggiustare le cose, salvandosi sul filo di lana, si trova sempre.
La più drastica delle ipotesi, inutile nasconderlo, contempla il brutale “addio” a molti nomi di prim’ordine, che ancora costellano l’organico giallorosso, per dare il “benvenuto” ad una pletora di giovani promesse, o calciatori che ancora devono esprimere il proprio potenziale: scommesse che, magari, si riveleranno vincenti, ma che, intanto, alleggeriscono il peso sulle casse della società.
A dire il vero, si nutre una buona dose di speranza anche sulla capacità di Fonseca di riuscire, con un colpo di coda, a riportare la squadra in Champions League il prossimo anno. L’allenatore portoghese dovrà fare affidamento sulle motivazioni dei calciatori, perché per una tale impresa servirà il massimo impegno da parte di tutti. Fondamentali saranno i pilastri, i nomi di spessore ancora a sua disposizione: Džeko in primis, e a seguire gli altri senatori: da Kolarov a Smalling, da Fazio a Mkhitaryan. Ma non ci si aspetta di meno dai giovani di valore, come Pellegrini e Zaniolo, benché sul rientro a pieno regime di quest’ultimo ci sia ancora molta incertezza.
Si ripartirà da Roma-Sampdoria il 24 giugno, seguita da Milan-Roma nel turno del 27-28 giugno, e poi da Roma-Udinese, alla 29a giornata, prevista il 30 giugno-1 luglio. Rimbocchiamoci le maniche, allora. Ricominciamo tutti insieme.
Conduttrice, giornalista televisiva e viaggiatrice. Di dichiarata fede romanista, da anni prendo parte a molti salotti televisivi che parlano di calcio per far valere anche le opinioni di chi é donna in un mondo apparentemente accessibile solo agli uomini. Vado dove mi porta il calcio e non solo.