Per capire il peso specifico che può assumere un giocatore come Marc-André ter Stegen possiamo partire da questo dato: in questa stagione ha servito due assist. Uno a Luis Saurez, contro il Getafe, l’altro a Antoine Griezmann nella partita contro il Maiorca. Due assist realizzati da un portiere sono una statistica da assoluto gigante, un dato che bene definisce il senso dell’investimento del Barcellona nell’affidargli la maglia da titolare e, in senso più esteso, quanto l’estremo difensore tedesco incarni il prototipo del portiere moderno. Nessuno come lui, nel panorama internazionale, unisce alle eccelse caratteristiche da portiere classico (un esempio delle sue enormi doti è la super parata con il braccio di richiamo sul tiro a giro di Isco nel’ultimo Clasico, un intervento che è per molti il migliore della stagione in corso), una grande affidabilità e competenza nel gioco del pallone, sia in fase di avvio della manovra con palla a terra a ridosso dell’area, sia con i suoi caratteristici lanci lunghi ad innescare la manovra degli attaccanti.

Questo tipo di caratteristiche sono imprescindibili nel gioco del Barcellona (e in particolare l’utilizzo dei piedi da parte del numero 1 della squadra è uno dei capisaldi dell’impostazione tattica di Quique Setién), ma sono importanti in senso generale nel calcio contemporaneo: un portiere che giochi la palla è la risposta all’evoluzione del concetto di pressing. Con squadre che vanno a pressare sul portatore e sui possibili scarichi con sempre più uomini, ecco che un giocatore di movimento in più che prenda parte alla costruzione dal basso, come può essere un portiere che partecipa al giro palla, è la chiave per creare superiorità numerica e allentare la pressione.

La carriera con il Barcellona

In questo Ter Stegen è il più completo. Senso della posizione, reattività tra i pali, grande presenza fisica nell’uno contro uno e capacità di impostazione. E’ stato preso per questo: giunge a Barcellona a 22 anni, in un momento, era il 2014, in cui la società blaugrana si trova a dover rinnovare tutto il reparto. Victor Valdes ha appena lasciato la Catalogna, direzione Manchester City, e la società vira su due profili: il tedesco, che bene aveva fatto con il Borussia Mönchengladbach, e Claudio Bravo, in arrivo dalla Real Sociedad.

Il modello di riferimento, nelle intenzioni di ricerca della dirigenza catalana, è quello disegnato da un altro tedesco, Manuel Neuer, il primo che ad alto livello si sia distinto, oltre che per eccelse doti tra i pali, per una spiccata confidenza con la palla giocata con i piedi. Un portiere volante, l’uomo in più.

Nelle fasi iniziali dell’avventura al Barça Ter Stegen si deve accontentare dei gradi di secondo: Luis Enrique opta per un alternanza dei suoi due portieri negli impegni in campionato e in quelli nelle coppe. Al tedesco vengono affidate queste ultime, che saranno una vetrina importantissima: è lui, infatti, il titolare nella cavalcata Champions che gli porterà il primo grande trofeo, con la vittoria in finale contro la Juventus nel 2015. Nell’edizione si distinguerà per la grandissima prestazione in semifinale contro il Bayern Monaco. Nello stesso anno vince da titolare anche la Coppa del Re, mentre deve accontentarsi di assistere dalla panchina alle gare della Liga, anche questa vinta dal Barcellona a fine anno.

Nonostante una Champions League vinta da protagonista, sarà quello successivo l’anno della svolta: vince nuovamente la Coppa del Re, a cui aggiunge la Supercoppa Europea, ma continua a dividere lo spazio con Claudio Bravo, che gioca titolare in finale della Coppa del Mondo per Club e in campionato. La cessione del cileno al Manchester City a fine anno apre a Ter Stegen le porte della titolarità. Nello stesso anno, complici gli infortuni occorsi a Neuer, guadagna spazio anche con la nazionale tedesca, con cui, nel 2017, vince la Confederations Cup.

Verso il rinnovo contrattuale

Ter Stegen è ad oggi considerabile, insieme ad Oblak e Allison, uno dei profili migliori in assoluto nel ruolo ed è in scadenza con Barcellona al 30 giugno 2022. Inevitabili quindi i sondaggi da parte delle big d’Europa, Juventus e Bayern Monaco su tutte, anche se a quanto riportato da fonti spagnole giocatore e società starebbero discutendo del rinnovo, con annesso adeguamento contrattuale, proprio in questi giorni.