Di Mauro Suma
Aggiornato: 10 Gennaio 2020
Il Cholo Simeone è nato pochi giorni dopo la conquista dell’unico Scudetto della sua storia da parte del Cagliari, il mitico e indimenticabile tricolore del ’70, e aveva solo 6 anni quando il leggendario Gigi Riva ha chiuso la sua straordinaria carriera in un Cagliari-Milan. Era il 1976 e durante una innocua rincorsa della palla, si lacerava il muscolo adduttore di Rombo di Tuono. Tanti anni dopo, il figlio del Cholo chiede a Cagliari-Milan qualcosa di unico, qualcosa di importante.
Se Giovanni Simeone dovesse riuscire a segnare sabato 11 gennaio alla Sardegna Arena, stabilirebbe il suo record di gol nel girone d’andata in campionato: almeno 6, con il Cholito fermo per il momento a quota 5. A cercare di impedirglielo il Milan.
Un Milan sballottato dalle polemiche dopo gli zero gol delle ultime 3 partite e mezza, i rossoneri non segnano dall’inizio del secondo tempo di Bologna-Milan dello scorso 8 dicembre con Bonaventura, che almeno alla vigilia fa leva sulla tradizione favorevole di Stefano Pioli. In 15 partite giocate sul campo del Cagliari, l’attuale allenatore milanista ha totalizzato ben 25 punti con 7 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte. 7-4-4, sembra quasi un sistema di gioco. E proprio su questo tema c’è grande attesa in vista dell’ultima trasferta del girone di andata da parte del Milan.
Il momento-no di Suso e le voci di mercato stanno secondo alcuni incrinando, secondo altri spazzando via, il 4-3-3 di questi anni rossoneri. Un modo di stare in campo che non ha mai fatto fare salti di gioia ai tifosi milanisti. Contro la Sampdoria sia nel primo tempo, con Bonaventura sotto Piatek, che nel secondo tempo con Calhanoglu sotto Ibra, il Milan ha virato su un altro modulo, il 4-2-3-1. Sarà così anche a Cagliari o ci sarà un’altra variazione sul tema? Tutto è possibile.
Il futuro è adesso in casa rossonera, Leao e il suo fratello maggiore Ibrahimovic devono fare altri passi in avanti nel rafforzamento dell’attacco del Milan, perché la classifica di certo non ride. Anzi, ha il broncio: 22 punti come nel gennaio 2014. L’obiettivo è almeno salire a quota 25, Cagliari permettendo visto che i sardi in casa sono sempre andati fortissimo in questa stagione, anche se ad esempio contro Inter e Lazio i padroni di casa non sono stati fortunati.
Se i rossoneri facessero il colpo dei 3 punti, salendo a quota 25 eguaglierebbero lo score del Milan allenato da Inzaghi nel gennaio 2015. Stagioni non esaltanti, a metà di un campionato che era iniziato con altre premesse visto che con Rino Gattuso i rossoneri avevano finito la scorsa annata ad un solo punto dal terzo posto. Ma una vittoria in Sardegna, sul campo di una squadra 7 punti avanti in questo momento in graduatoria, darebbe una svolta al Milan di Ibra e aprirebbe un girone di ritorno con prospettive del tutto nuove per la squadra rossonera.
In attesa di capire se il Milan uscirà o meno rivoltato come un calzino dal mercato di gennaio (e nella speranza rossonera che i rumors invernali distraggano un po’ ad esempio un certo Nandez…), c’è da passare lo scoglio Maran. L’allenatore del Cagliari non ha mai vinto contro i rossoneri e viene da alcuni risultati negativi, anche per questo il suo dente sarà ancor più avvelenato. Nello scorso campionato, nel Cagliari- Milan 1-1 di settembre era arrivato il primo gol milanista del Pipita Higuain: questa volta toccherà a Zlatan Ibrahimovic?
Giornalista e Consultant AC Milan, milanista da trincea più che da salotto, radio e tv nelle corde, derbyderbyderby.it nel cuore. Per ogni articolo preparo e curo anche le virgole, ma per ogni telecronaca porto con me solo le emozioni.