Di Redazione William Hill News
29 Novembre 2019
Sabato alle ore 15, dopo oltre 13 anni, tornerà a giocarsi uno dei derby di provincia più sentiti: quello tra Brescia ed Atalanta. Da quell’ultimo derby, terminato 2-0 per la Dea e giocato in Serie B, moltissime cose sono cambiate. I destini di queste due squadre non si sono più incrociati perché l’Atalanta ha fatto un balzo in avanti mentre il Brescia si è molto ridimensionato. Le rondinelle sono rimaste stabilmente in Serie B, rischiando anche di finire in C se non fosse arrivato un ripescaggio nell’estate 2015. L’Atalanta, invece, ha disputato 12 campionati di Serie A, con l’unica eccezione rappresentata dalla stagione 2010/2011, nella quale il Brescia, da par suo, ha disputato il suo ultimo campionato nella classe regina prima della stagione in corso.
L’Atalanta di oggi è una corazzata al cospetto di quella che giocò l’ultimo derby in Serie A, perdendolo 1-0 al 90esimo per un calcio di rigore trasformato da Gigi Di Biagio. La Dea, infatti, è reduce dalla prima vittoria in Champions League della sua storia, arrivata martedì scorso contro la Dinamo Zagabria, grazie alla quale ha tenuto vivo il sogno di raggiungere un’incredibile qualificazione agli ottavi di Champions. Il Brescia, invece, veste i panni di una neopromossa ultima in classifica, sempre sconfitta nelle ultime 5 partite di campionato.
Il derby tra Brescia ed Atalanta: calcio e teppismo
Bisogna essere onesti: questo derby ha subito spesso le ingerenze di un tifo molto sopra le righe, che ha spesso condizionato lo spettacolo in campo. La rivalità sportiva è una cosa bella e sana, è il sale di tutti gli sport; il problema è però che in passato queste due tifoserie hanno spesso fortemente ecceduto, facendo diventare questa una partita a rischio sul fronte dell’ordine pubblico.
C’è un episodio, in particolare, che è entrato negativamente nella storia del calcio nostrano. Il 9 maggio 1993 in Serie A si giocò il derby di ritorno tra il Brescia di Mircea Lucescu, invischiato nella lotta per evitare la retrocessione poi arrivata a fine stagione, e l’Atalanta di Marcello Lippi. Un’ora prima della partita allo Stadio Rigamonti si scatenò l’inferno.
Alcuni ultrà del Brescia scesero in campo per consegnare un premio a Maurizio Ganz, passato l’estate prima proprio dal Brescia all’Atalanta. Sarebbe potuto essere un episodio distensivo, ma così non fu. Nel settore ospiti gli ultrà atalantini esposero un vessillo sottratto ai bresciani e questi reagirono staccando lo striscione delle Brigate Nerazzurre appeso sulle balaustre.
Questo fatto scatenò il panico, portando ad una mega rissa in campo e sugli spalti. Gli incidenti tra ultrà e forze dell’ordine continuarono anche durante e dopo la partita, con un bilancio finale da guerriglia urbana: 50 feriti, 20 dei quali ricoverati in ospedale, e 5 arresti. Si assistette a scene incredibili, come a quella di un tifoso privo di sensi intubato sul terreno di gioco dai medici del 118. La partita, per la cronaca, terminò 2-0 per il Brescia grazie una doppietta di Răducioiu, ma non è certo questo ad essere rimasto impresso nella mente di tutti.
Quegli episodi vergognosi accesero definitivamente la rivalità tra i due gruppi ultrà, che hanno continuato a darsele di santa ragione ogniqualvolta ce ne fosse occasione, anche lontano dagli stadi
L’ultimo derby del 2006, giocato in Serie B
Nella speranza che quella di sabato sia una partita diversa, all’insegna del calcio giocato, bisogna ammettere che questo derby ha anche regalato un ottimo spettacolo calcistico. Nella mente degli appassionati è ancora vivido il ricordo della bellissima rovesciata con la quale l’atalantino Zampagna segnò il 2-0 nell’ultimo derby giocato in Serie B nell’aprile 2006 contro il Brescia di Zeman. Grazie a quel risultato i nerazzurri fecero un balzo in avanti in classifica, avvicinandosi alla promozione che poi, effettivamente, arrivò a fine anno.
I derby passati alla storia e la corsa di Carletto Mazzone
Uno dei derby storici è quello del 2 aprile 2000 del campionato di Serie B, giocato in casa dell’Atalanta tra due squadre in lotta per la promozione, che a fine stagione ottennero entrambe. Al 40esimo minuto Cristiano Doni, ex della partita poi divenuto bandiera e capitano dei nerazzurri, sbloccò il match con un bellissimo gol in mezza rovesciata. Al 41esimo minuto della ripresa l’arbitro Braschi assegnò un calcio di rigore agli atalantini che Caccia, bomber dei nerazzurri in quella stagione, si incaricò di tirare. Al primo tentativo segnò il gol del 2-0, ma l’arbitro ordinò la ripetizione per l’evidente invasione dei suoi compagni di squadra durante l’esecuzione.
Il secondo tentativo venne respinto da Castellazzi. Proprio sul capovolgimento di fronte Damiano Zenoni stese all’interno della propria area di rigore l’argentino Aurelio, inducendo il direttore di gara a concedere un calcio di rigore agli ospiti che Dario Hubner trasformò nel gol del pareggio; in un minuto si passò dal potenziale 2-0, che avrebbe chiuso il discorso, all’1-1 finale. Il post partita, anche in questo caso, fu segnato da scontri violenti che portarono a 7 arresti, una cinquantina di fermi e una decina di feriti, molti dei quali poliziotti.
Il 30 settembre 2001 allo Stadio Rigamonti si è giocato invece il derby più celebre della storia tra queste due squadre ed anche in questo caso terminò in parità. Roberto Baggio, passato al Brescia per giocare e guadagnarsi così la convocazione per i Mondiali in Corea e Giappone, che alla fine non arrivò, aprì le marcature al 24esimo minuto. In rapida successione arrivarono poi i gol di Luigi Sala, Cristiano Doni e Gianni Comandini, quest’ultimo passato successivamente alla storia anche per 2 gol segnati con la maglia del Milan in un derby contro l’Inter vinto 6-0 dai rossoneri.
Il primo tempo si chiuse, dunque, sul punteggio di 3-1 per la Dea. Al 75esimo Baggio accorciò le distanze e Carletto Mazzone, insultato per tutta la partita dal settore ospiti, fece alla sua maniera una promessa ai tifosi avversari: “Ahò, se facciamo 3-3 vengo là sotto”. Proprio al 90esimo arrivò il terzo gol di Baggio grazie ad un calcio di punizione da posizione defilata deviato da Rinaldi. Il 64enne allenatore romano mantenne la promessa e partendo dalla sua panchina scattò – si fa per dire – arrivando fino a sotto la curva dei bergamaschi, urlando “li mortacci vostra” e “fiji de na m******a” con il pugno chiuso in segno di sfida. L’arbitro Collina lo espulse, ma quella corsa al rallentatore divenne comunque un cult nella storia del calcio italiano.
Le statistiche del derby
Quello di sabato 30 novembre 2019 sarà il derby numero 63 della storia. Brescia ed Atalanta si sono affrontate in 4 campionati: Prima Categoria, Divisione Nazionale, Serie A e Serie B, oltreché in Coppa Italia, Coppa Alta Italia e nel Campionato dell’Alta Italia. In Serie A il Brescia ha vinto 9 volte, pareggiato in 7 occasioni e perso in 6. Anche nel campionato cadetto il bilancio è favorevole alle rondinelle che possono vantare 9 vittorie, 10 pareggi e 7 sconfitte. Tenendo conto di tutte le competizioni, sono sempre i bresciani a primeggiare con 22 vittorie, 23 pareggi e 17 sconfitte.
Una redazione di esperti e appassionati di tutti gli sport più seguiti.