Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 27 Novembre 2019
La Williams e la F1 hanno ormai superato i 40 anni di matrimonio. E come tutti i legami così longevi, ci sono stati alti e bassi, tradotti in pista in grandi successi, ma anche cocenti delusioni. Nonostante le evidenti difficoltà del nuovo millennio, la scuderia britannica è la terza più vincente nella storia della Formula 1, con nove titoli costruttori e sette piloti in bacheca. E se tutto questo è stato possibile, lo si deve ad un uomo in particolare: Sir Frank Williams. Per conoscere la sua storia e quella del team da lui fondato, bisogna riavvolgere il nastro della F1 al 1977, quando tutto ha avuto inizio.
Storia della Williams: dalla fondazione all’approdo in F1
Frank Williams entra nel mondo delle corse dietro al volante. Non deve trascorrere molto tempo perché il pilota britannico si renda conto che quello non è il suo posto. Più che il braccio, lui vuole essere la mente di una scuderia. Così decide di fondarne una tutta sua: la Frank Williams Racing Cars. Questa prima esperienza manageriale è molto lontana dalle aspettative di Williams e si chiude di fatto nel 1976 quando il team viene acquisito dalla Walter Wolf Racing. Sir Frank, però, non si lascia abbattere e ci riprova. Nel 1977, insieme a quello che sarà il suo inseparabile braccio destro, Patrick Head, fonda la Williams Gp Engineering. È l’alba della Williams in Formula 1. Ci vorranno due anni perché la scuderia britannica riesca a vincere il suo primo gran premio: il 14 luglio del 1979, il pilota svizzero Clay Regazzoni salirà sul gradino più alto del podio a Silverstone, nel Regno Unito, proprio a casa di Sir Frank. Un indizio decisamente chiaro dei successi che verranno.
I più grandi piloti della Williams
In F1 la Williams ha vinto complessivamente 16 titoli iridati, 9 costruttori e 7 piloti, con 7 campioni del mondo diversi. È il 1980 quando l’australiano Alan Jones regala il primo campionato del mondo piloti alla scuderia britannica, che quello stesso anno porta a casa anche il primo titolo costruttori. Due anni più tardi Keke Rosberg (padre di Nico, che pure sarà campione del mondo con la Mercedes nel 2016) fa il bis. Nel 1987 Nelson Piquet cala il tris. Quel titolo iridato, oltre ad essere il terzo mondiale piloti per la Williams, è anche il terzo e ultimo nella carriera del brasiliano.
Il 1992 è l’anno del “Leone d’Inghilterra” Nigel Mansell. All’età di 39 anni il pilota britannico conquista il titolo mondiale con la scuderia del suo Paese, che vince pure il campionato costruttori. La Williams fa copia e incolla l’anno successivo, completando la doppietta mondiale piloti e costruttori. Questa volta, però, la prima guida campione del mondo è il francese Alain Prost. Nel 1996 Sir Frank festeggia ancora due titoli, grazie ad un altro pilota britannico: Damon Hill. L’età dell’oro della Williams si chiude con gli ultimi due titoli l’anno successivo: è Jacques Villeneuve a salire sul tetto del mondo dei motori nel 1997, al termine di un duello epico, lungo un’intera stagione, con Michael Schumacher.
La Williams in Formula 1 oggi
Sono passati 22 anni dal trionfo di Villeneuve. Anni difficili per la Williams, entrata in un tunnel fatto di problemi economici e monoposto non all’altezza delle concorrenti. La scuderia britannica ha patito un lento, ma inesorabile declino, apparso evidente soprattutto dal secondo decennio del nuovo millennio. Le uniche novità di rilievo hanno poco a che fare con la pista. Dal 2014 il team ha assunto il nome di Williams Martini Racing, modificato poi nel 2019 in ROKit Williams Racing, per motivi legati alla sponsorizzazione. Una cosa è rimasta, però, sempre uguale: quel nome grazie al quale tutto questo è stato possibile. I fasti del passato sono lontani, ma Sir Frank non si abbatte. La corsa non è ancora finita.
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